Stabilire precocemente l’efficacia di una terapia adiuvante è un obiettivo a cui si aspira da tempo, cercando di identificare endpoint surrogati che possano anticipare l’effetto su un endpoint vero quale l’Overall Survival (OS). Uno studio italiano mira a valutare se i cambiamenti in specifici Intermediate Clinical Endpoints (ICE) possono essere impiegati come predittori dell'OS nei trial di terapia adiuvante per il carcinoma mammario in stadio precoce. Grande lavoro di Eva Blondeaux e dei gruppi cooperatori GIM e MIG.
Blondeax E, et al. Intermediate clinical endpoints in early-stage breast cancer: an analysis of individual patient data from the Gruppo Italiano Mammella and Mammella Intergruppo trials eClinicalMedicine 2024; 102501, Published Online (https://doi.org/10. 1016/j.eclinm.2024. 102501)
L'analisi si basa sui dati a livello individuale di pazienti provenienti da 6 trial di fase III di terapia adiuvante condotti dal Gruppo Italiano Mammella (GIM) e Mammella Intergruppo (MIG), tra cui MIG1, MIG5, GIM2, GIM3, GIM4 e GIM6. Gli ICE valutati includono:
La correlazione tra gli ICE e l'OS è stata valutata attraverso modelli di copula e regressione lineare ponderata, considerando il τ di Kendall e un R^2 ≥ 0.70 come indicatori di una surrogacy clinicamente significativa.
Dall'analisi di 12.397 pazienti, si osserva che il τ di Kendall tra gli ICE e l'OS varia significativamente, con la DRFS che mostra la correlazione più forte. Questo indica una potenziale utilità degli ICE come marker surrogati dell'OS, soprattutto per gli endpoint che includono la morte da tutte le cause.
I valori di τ di Kendall per gli ICE esaminati sono i seguenti:
Questi risultati indicano che alcuni ICE, come la DRFS, hanno una correlazione più stretta con l'OS e potrebbero servire come surrogati più affidabili di OS nei trial di terapia adiuvante per il carcinoma mammario. Tuttavia, la variazione nei valori di τ di Kendall tra i diversi ICE sottolinea l'importanza di selezionare con attenzione gli endpoint più appropriati in base agli obiettivi specifici dello studio.
Lo studio si inserisce nel contesto della terapia adiuvante per il carcinoma mammario, dove i trial richiedono endpoint che possano predire efficacemente l'OS in tempi brevi, data l'importanza di accelerare l'approvazione di nuovi trattamenti efficaci.
Gli ICE, particolarmente quelli definiti dai criteri STEEP, offrono questa possibilità, ma la loro efficacia come surrogati di OS varia a seconda dell'endpoint specifico considerato.
La più forte correlazione osservata per la DRFS riflette l'importanza delle recidive a distanza come predittori di mortalità nel carcinoma mammario. Tuttavia, la surrogacy degli ICE si rivela meno evidente nella popolazione con tumori HR-positivi/HER2-negativi, suggerendo una variabilità della relazione ICE-OS a seconda delle caratteristiche tumorali.