Venerdì, 02 Ottobre 2015
Attivo

Nab-paclitaxel e gemcitabina nel carcinoma pancreatico: vivere a lungo è possibile!

A cura di Giuseppe Aprile

Altre volte abbiamo affrontato il tema del carcinoma pancreatico, una patologia difficile, in cui avanzamenti nella biologia e disponibilità di nuovi farmaci offrono nuove speranze ai pazienti. Pubblicata l’analisi di sopravvivenza aggiornata dello studio internazionale MPACT. I dati di efficacia della combinazione terranno alla distanza?

 Goldstein D, et al. Nab-Paclitaxel Plus Gemcitabine for Metastatic Pancreatic Cancer: Long-Term Survival From a Phase III Trial. J Natl Cancer Inst 2015;107(2): pii: dju41

 

Noti i risultati studio randomizzato di fase 3 (860 pazienti), la combinazione di gemcitabina e nab-paclitaxel è immediatamente diventata un’opzione disponibile nel trattamento sistemico del carcinoma pancreatico avanzato (von Hoff D, et al. N Engl J Med 2013).

Oltre al risultato favorevole in termini di risposte obiettive e PFS, lo studio dimostrava un vantaggio in sopravvivenza mediana di circa due mesi (8.5 mesi vs 6.7 mesi, HR 0.72, 95%CI 0.62-0.83, p<0.001) e suggeriva il permanere del beneficio in sopravvivenza della combinazione rispetto alla sola gemcitabina a ognuno dei timepoints specificati (6, 9, 12, 18 e 24 mesi). Nella analisi di sottogruppo della pubblicazione originale, inoltre, si delineava un vantaggio più spiccato nei pazienti con un maggior numero di sedi metastatiche e con valore elevato di Ca 19.9, suggerendo che la combinazione potesse essere di particolare beneficio nella popolazione prognosticamente svantaggiata.

L’aggiornamento recentemente pubblicato online sul J Natl Cancer Inst presenta un update dei dati di sopravvivenza (follow-up mediano 14 mesi, 90% di pazienti deceduti) e riporta i dati di outcome in relazione al valore baseline di Ca 19.9 (maggior vs minore del valore mediano) e al rapporto neutrofili-linfociti (maggiore o minore di 5), tracer di risposta infiammatoria sistemica già dimostrato fattore prognostico in altre patologie gastrointestinali.

Le analisi di sopravvivenza presentate come curve di Kaplan-Meier confermano pienamente il vantaggio riportato nella pubblicazione originale, dando ancora maggiore solidità al dato clinico.

Nel braccio di pazienti randomizzati alla terapia di combinazione si osservava un 10% di sopravviventi a 2 anni (vs 5% nel braccio con sola gemcitabina); la sopravvivenza a 30, 36 e 42 mesi rimaneva attorno al 5% (vs 0% nel braccio con sola gemcitabina).

In accordo ai dati di letteratura, era confermato il valore elevato di Ca 19.9 e del NLR come fattori prognostici sfavorevoli (Yang JJ, et al. World J Gastroenterol 2015). In questo contesto, si notava che il vantaggio della combinazione era amplificato nella popolazione con Ca 19.9 elevato (HR 0.61, p<0.001), ma non nella popolazione con NLR superiore a 5 (HR 0.81, p=0.79).

Nella pubblicazione manca la verifica del valore predittivo di Ca 19.9, ed in particolare del suo decremento durante la terapia.

La recente pubblicazione conferma il valore clinico della associazione tra nab-paclitaxel e gemcitabina nella strategia terapeutica di questa difficile neoplasia, dimostrando un piccolo ma rilevante tasso di sopravvivenza a 3 anni e confermando come la combinazione possa essere utilizzata come piattaforma di confronto per i futuri studi randomizzati.