Presentati in plenaria i risultati dello studio randomizzato ALLIANCE (Brown et al, LBA4): l'aggiunta della radioterapia panencefalica alla stereotassica nei pazienti con 1-3 metastasi cerebrali peggiora la funzione cognitiva. Gli autori ne sconsigliano l'uso.
Lo studio ALLIANCE ha randomizzato tra il 2002 ed il 2013, 213 pazienti con diversi tipi di tumore (il tipo più rappresentato era il tumore del polmone) con 1-3 metastasi cerebrali.
I pazienti erano randomizzati a ricevere radioterapia stereotassica da sola, oppure radioterapia stereotassica seguita dalla WBRT (radioterapia panencefalica).
Endpoint primario dello studio era la progressione della funzione cognitiva, e i pazienti venivano sottoposti a valutazione della funzione cognitiva prima e dopo il trattamento. La progressione era definita come peggioramento significativo in uno o più dei sette domini cognitivi analizzati, a 3 mesi.
Il risultato è peggiore per i pazienti trattati con panencefalica in aggiunta alla stereotassica: il deterioramento cognitivo, frequente in entrambi i bracci, era nettamente peggiore con la WBRT (92% rispetto al 64%).
Nei due bracci, il controllo di malattia (che non era endpoint primario) era simile: 75% con la stereotassi da sola, e 65% con l'aggiunta della WBRT. La sopravvivenza mediana non era significativamente diversa tra i due bracci.
Gli autori sottolineano che il risultato presentato dovrebbe scoraggiare l'uso della panencefalica, gravata da effetti collaterali non trascurabili. Vari studi precedenti avevano suggerito un miglioramento del controllo intracranico, ma senza mai dimostrare un beneficio in sopravvivenza per i pazienti. E' opportuno sottolineare che lo studio presentato oggi a Chicago non aveva come endpoint primari il controllo di malattia o la sopravvivenza. Questi risultati saranno considerati convincenti per abbandonare la WBRT, a favore della stereotassica da sola, nei pazienti con un numero limitato di metastasi?