Tra i melanomi diagnosticati in stadio molto precoce (stadio I e IIA) ve ne sono alcuni con un rischio di ricaduta più elevato, che potrebbero essere candidati a sorveglianza intensiva o addirittura a terapia adiuvante dopo la asportazione chirurgica. Un nuovo modello, che combina variabili clinico-patologiche e molecolari, sembra poterli individuare.
Eggermont AMM, et al. Identification of stage I/IIA melanoma patients at high risk for disease relapse using a clinicopathologic and gene expression model. Eur J Cancer. 2020 Oct 5;140:11-18. doi: 10.1016/j.ejca.2020.08.029.
Lo studio retrospettivo si è basato su una coorte di circa 840 pazienti con melanoma sottoposti a biopsia del linfonodo sentinella entro 90 giorni dalla chirurgia radicale. Il profiling molecolare di espressione genica è stato eseguito su materiale di archivio, testando geni coinvolti nell'angiogenesi, nella adesione cellulare e nella biogenesi di melanociti neoplastici. Inoltre, sono stati valutati nel modello lo spessore di Breslow, la presenza di ulcerazione e l'età del paziente. L'analisi ha quindi fornito un output binario con una indicazione di profilo clinico-patologico e gene expression profile (CP-GEP) con rischio elevato o basso.
In modo parallelo, la categoria di rischio elevata prediceva svantaggio nella sopravvivenza da metastasi a distanza e nella sopravvivenza melanoma-specifica.
I pazienti con melanoma precoce senza positività del linfonodo sentinella sono, in generale, a basso rischio di recidiva e non arruolati in trial clinici con nuovi farmaci. Tuttavia una parte di essi ha un rischio di recidiva aumentato, come dimostrato dallo studio. Se questi pazienti debbano essere seguiti con una sorveglianza maggiormente serrata ovvero proposti per un trattamento adiuvante (in dipendenza delle caratteristiche molecolari della malattia), rimane da stabilire con studi prospettici ad hoc, ricordando tuttavia che il beneficio di un trattamento adiuvante in casi stadiati come inferiori al IIIA potrebbe non essere facilmente documentabile né cost-effective.
Inoltre, sebbene una importante quota di pazienti ricada entro tre anni dalla chirurgia, sarebbe opportuno attendere un più maturo follow-up dei casi considerata la possibilità di ricaduta a lungo termine.