Un importante articolo pubblicato su Lancet Oncology, e subito citato dalla stampa internazionale, ha stimato la frazione di tumori attribuibile al sovrappeso. I risultati in parte sorprendono: la percentuale non è altissima, anche se maggiore nelle donne e nei paesi sviluppati.
Melina Arnold, Nirmala Pandeya, Graham Byrnes, Andrew G Renehan, Gretchen A Stevens, Majid Ezzati, Jacques Ferlay, J Jaime Miranda, Isabelle Romieu, Rajesh Dikshit, David Forman, Isabelle Soerjomataram, Global burden of cancer attributable to high body-mass index in 2012: a population-based study, The Lancet Oncology, Available online 26 November 2014.
Numerosi studi hanno evidenziato che il sovrappeso è associato ad una maggiore incidenza di alcuni tumori solidi, oltre che di altre patologie potenzialmente severe.
Basandosi sui dati relativi al body mass index della popolazione mondiale del 2002, gli autori dello studio di popolazione pubblicato su Lancet Oncology hanno stimato la frazione di tumori attribuibile al sovrappeso a distanza di dieci anni, nel 2012.
La loro analisi primaria ha previsto l'inclusione dei soli tumori per i quali esiste, secondo il World Cancer Research Fund (WCRF), un'evidenza di associazione con il sovrappeso: carcinoma dell'esofago, del colon-retto, del rene, del pancreas, della colecisti, della mammella nelle donne in post-menopausa, del corpo dell'utero e dell'ovaio. Complessivamente, gli autori hanno indicato le suddette forme tumorali come "tumori correlati ad un elevato BMI".
Analisi di sottogruppo hanno descritto la frazione attribuibile al sovrappeso di tumori in base al sesso e in base all'indice di sviluppo economico delle varie nazioni.
L'analisi ha stimato che, nel mondo, nell'anno di riferimento (2012), 481000 casi di tumore negli adulti (ovvero gli individui di almeno 30 anni di età) fossero attribuibili ad un elevato body mass index. Questo numero corrisponde al 3.6% dei nuovi casi di tumore. La percentuale di casi attribuibile al sovrappeso risulta stimata maggiore nelle donne (5.4%) rispetto agli uomini (1.9%).
Gli autori hanno effettuato analisi in base alla tipologia di paesi rispetto agli indici di sviluppo economico, e tale analisi ha evidenziato che la proporzione di tumori attribuibile al sovrappeso è maggiore nei paesi con indice di sviluppo economico elevato (4.8%) e molto elevato (5.3%), rispetto ai paesi con indice di sviluppo moderato (1.6%) o basso (1.0%).
I tumori maggiormente rappresentati tra quelli attribuibili al sovrappeso sono il tumore del corpo dell'utero, il tumore della mammella in post-menopausa, e il tumore del colon. Complessivamente, queste tre forme neoplastiche rendono conto del 63.6% di tutti I casi attribuibili al sovrappeso.
L'articolo pubblicato su Lancet Oncology descrive anche il trend temporale dell'associazione tra sovrappeso e incidenza di tumori, sottolineando che, nel 2012, circa un quarto dei casi attribuibili al sovrappeso sono da ascrivere all'incremento del body mass index nella popolazione mondiale che si è avuto rispetto a trent'anni prima (1982).
L'articolo pubblicato su Lancet Oncology sottolinea che il numero di casi di tumore attribuibili al sovrappeso è abbastanza rilevante, e che il trend di aumento del body mass index porterà ad un aumento di tali casi nei decenni a venire. Nonostante in termini relativi, infatti, la percentuale di casi attribuibili al BMI non sia particolarmente elevata, a causa della numerosità dei soggetti a rischio il numero assoluto è rilevante.
Qualche mese fa, un articolo pubblicato su Lancet enfatizzava il problema (vedi Oncotwitting del 2 settembre), e a distanza di qualche mese anche la pubblicazione di Lancet Oncology punta i riflettori sui danni legati al sovrappeso e all'obesità, e sulla necessità di invertire il trend di cattiva alimentazione che sta portando ad un incremento del numero di persone in sovrappeso, in molti paesi del mondo.
L'editoriale che accompagna la pubblicazione sottolinea che, ovviamente, l'attenzione al rischio di tumori associati al sovrappeso non deve far dimenticare che ci sono fattori responsabili di un numero (sia assoluto che relativo) ben maggiore di casi di tumore, il tabacco in primis. Contro questi ultimi vanno concentrati gli sforzi di prevenzione, insieme ovviamente alla diffusione di norme di buon comportamento alimentare.