Cinque milioni di morti in meno negli ultimi trent’anni. Più di quattrocentomila i decessi evitati per carcinoma mammario. Le stime parlano chiaro. Pur ammalandosi di più (la popolazione invecchia) e pur registrando una crescita nel numero assoluto di morti per tumore, la mortalità per tumore nell'Unione europea (UE) è in costante dimunizione.
Malvezzi M, et al. European cancer mortality predictions for the year 2019 with focus on breast
cancer. Ann Oncol 2019 [Epub ahead of print]
Uno studio epidemiologico condotto da ricercatori italiani dell’Università di Milano ha recuperato le certificazioni sulla mortalità per tumore e i dati sulla popolazione dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalle banche dati Eurostat per il periodo 1970-2014.
Dai database dell'OMS e di Eurostat, sono stati ricavati i dati della popolazione residente. Le informazioni dal 1970 al 2014 sono state ottenute per l'UE (gli attuali 28 Stati membri; dati mancanti per Cipro) e, relativamente all'ultimo anno disponibile, per i sei paesi più popolati: 2014 per la Francia e 2015 per Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito.
Patologie analizzate: tumori dello stomaco, del colon-retto, del pancreas, del polmone, della mammella, dell'utero, dell'ovaio, della prostata, della vescica, leucemie.
Grazie alle informazioni acquisite, sono state effettuate delle stime per il 2019 con una regressione lineare sul numero di decessi rispetto al periodo di tendenza più recente un modello di regressione. In tal modo, è stato possibile calcolare il numero di decessi evitati nel periodo 1989-2019, confrontando i decessi osservati e quelli attesi sulla base dei tassi di picco specifici per il 1988.
Lo studio conferma la riduzione costante della mortalità totale per tumore nell'UE, con un calo del 6% negli uomini e del 4% nelle donne dal 2014. La tendenza favorevole più marcata negli uomini probabilmente riflette i diversi cambiamenti nei modelli di fumo nelle generazioni dei due sessi. Nella maggior parte dei paesi europei (tranne il Regno Unito e la Danimarca) il fumo è diventato frequente nelle donne negli anni '70, cioè per generazioni nate negli anni '50 e '60, per le quali si sta sviluppando un'epidemia di carcinoma polmonare. L'epidemia si è sviluppata molto prima fra gli uomini, e ora sta calando. Tuttavia, la lotta al tabagismo rimane una priorità per la prevenzione, poiché si prevede che il carcinoma del polmone nel 2019 causerà circa un quinto del totale dei decessi per tumore nell'UE.
Una quota importante delle morti evitate nel sesso femminile sono eventi per carcinoma mammario. Ciò è probabilmente dovuto ai miglioramenti nello screening, alla diagnosi precoce e ai progressi terapeutici. Tuttavia, a causa dell'invecchiamento della popolazione, il numero di decessi per carcinoma mammario non sta diminuendo. La Polonia e altri paesi dell'Europa dell’Est non mostrano trend favorevoli nella mortalità per carcinoma mammario, indicando l'importanza di migliorare la diagnosi e la gestione della patologia mammaria in questi paesi.
Il tumore al pancreas non mostra tendenze favorevoli negli ultimi anni; negli uomini si prevede un plateau, nelle donne la mortalità è ancora in aumento. Questo probabilmente riflette le diverse tendenze del fumo, il principale fattore di rischio riconosciuto per questa neoplasia. La differenza nelle tendenze del carcinoma del pancreas rispetto ad altri tumori correlati al tabacco può essere solo parzialmente spiegata dall'aumento dell'obesità e del diabete registrati in diversi paesi europei nell'ultimo decennio.
Il trend favorevole osservato per la mortalità da carcinoma ovarico negli ultimi trent'anni è principalmente dovuto agli effetti protettivi a lungo termine dell'uso di contraccettivi orali.
La minore prevalenza dell'infezione da Helicobacter pylori e il declino nell'uso del tabacco negli uomini, insieme a migliori abitudini alimentari, hanno generato effetti favorevoli sulla mortalità per carcinoma gastrico.
Il miglioramento dello screening e dei trattamenti ha ridotto la mortalità per carcinoma del colon-retto.
Miglioramenti nella diagnosi e nello screening hanno avuto un impatto favorevole per il carcinoma della cervice uterina, i progressi terapeutici hanno ridotto la mortalità per leucemia.
In ultimo, prevenzione e diagnosi precoce e innovazioni terapeutiche hanno influito positivamente sulla mortalità da carcinoma prostatico.
Stime rassicuranti ma sempre stime, quindi la cautela è d’obbligo. Conforta il fatto che le proiezioni derivanti da questo studio sono coerenti con quelle di altri modelli.