Un grande studio di coorte condotto in Inghilterra e Galles descrive l’incidenza nel tempo di secondi tumori in chi si è ammalato di un primo tumore in giovane età: l’analisi consente di stimare i rischi in eccesso rispetto alla popolazione generale, e descrive le differenze a seconda dei tipi specifici di tumore.
Bright C J, Reulen R C, Winter D L, et al. Risk of subsequent primary neoplasms in survivors of adolescent and young adult cancer (Teenage and Young Adult Cancer Survivor Study): a population-based, cohort study. Lancet Oncol 2019; published online Feb 20.
L’analisi si basa su un follow-up complessivo di 2631326 persone-anno, con un follow-up mediano di 16.8 anni.
In tale periodo di osservazione, in 11565 soggetti sono stati diagnosticati 12321 tumori successivi.
I gruppi nei quali si è registrata una più elevata incidenza di secondi tumori sono stati i soggetti con prima diagnosi di tumore della mammella, di tumore della cervice, di tumore del testicolo e di linfoma di Hodgkin.
Il rischio assoluto in eccesso di qualsiasi tipo di tumore successivo è risultato pari a:
• 19.5 per 10000 persone-anno (intervallo di confidenza al 95% 17.4 – 21.5) nelle pazienti che avevano ricevuto precedente diagnosi di tumore della mammella;
• 10.2 per 10000 persone-anno (intervallo di confidenza al 95% 8.0 – 12.4) nelle pazienti che avevano ricevuto precedente diagnosi di tumore della cervice;
• 18.9 per 10000 persone-anno (intervallo di confidenza al 95% 16.6 – 21.1) nei pazienti che avevano ricevuto precedente diagnosi di tumore del testicolo;
• 55.7 per 10000 persone-anno (intervallo di confidenza al 95% 50.4 – 61.1) nelle pazienti di sesso femminile che avevano ricevuto precedente diagnosi di linfoma di Hodgkin;
• 29.9 per 10000 persone-anno (intervallo di confidenza al 95% 26.3 – 33.6) nei pazienti di sesso maschile che avevano ricevuto precedente diagnosi di linfoma di Hodgkin;
L’incidenza cumulativa di qualsiasi tipo di altro tumore, 35 anni dopo la diagnosi del primo, è risultata pari a:
• 11.9% (intervallo di confidenza al 95% 11.3 – 12.6) nelle pazienti con precedente diagnosi di tumore della mammella;
• 15.8% (intervallo di confidenza al 95% 14.8 – 16.7) nelle pazienti con precedente diagnosi di tumore della cervice;
• 20.2% (intervallo di confidenza al 95% 18.9 – 21.5) nei pazienti con precedente diagnosi di tumore del testicolo;
• 26.6% (intervallo di confidenza al 95% 24.7 – 28.6) nelle pazienti di sesso femminile con precedente diagnosi di linfoma di Hodgkin;
• 16.5% (intervallo di confidenza al 95% 15.2 – 18.0) nei pazienti di sesso maschile con precedente diagnosi di linfoma di Hodgkin.
La diagnosi di un successivo tumore del polmone rende conto di una proporzione elevata dei tumori in eccesso, in tutti i tipi di primi tumori presi in considerazione.
Un’elevata proporzione dei successivi tumori diagnosticati in eccesso è rappresentata, per molti tipi di primi tumori, da “cluster” costituiti da pochi tipi di secondi tumori.
L’identificazione di “cluster” di tipi di secondi tumori, che rendono conto di un’elevata proporzione dei successivi tumori diagnosticati in eccesso nei soggetti che avevano ricevuto una prima diagnosi di tumore in giovane età, ha delle ovvie implicazioni nel consentire di identificare le priorità del follow-up a lungo termine.
In termini assoluti, l’eccesso di secondi tumori appare particolarmente evidente in alcuni specifici tipi di pazienti sopravvissuti: in particolare, nei soggetti sopravvissuti a un tumore della cervice, della mammella, del testicolo e a un linfoma di Hodgkin.
Inquietante il dato relativo all’eccesso di successivi tumori del polmone in chi da giovane ha ricevuto una prima diagnosi di altra neoplasia: oltre a fattori di predisposizione genetica, probabilmente un ruolo importante in tale associazione è rappresentato dal rischio legato alla radioterapia ricevuta come parte del trattamento dei primi tumori, nonché all'aumento dell’abitudine al fumo di sigaretta in tali pazienti, con I rischi ad esso associati.
Lo studio si avvale della grande numerosità della casistica analizzata, proponendosi come il maggiore studio mai realizzato con l’obiettivo di descrivere I rischi di successivi tumori dopo diagnosi di specifici tipi di tumore in giovane età, ed è il primo studio a descrivere il rischio in eccesso di specifici tipi di tumori successivi.