Durante l’emergenza COVID, ma anche dopo, è importante potenziare la telemedicina, anche nella valutazione dei sintomi dei pazienti oncologici: è l’ora di adottare concretamente i patient-reported outcomes elettronici
Laura Marandino, Andrea Necchi, Massimo Aglietta, Massimo Di Maio. COVID-19 emergency and the need to speed up the adoption of electronic patient-reported outcomes in cancer clinical practice. JCO Oncology Practice. Epub ahead of print May 4, 2020
Durante l’emergenza legata alla pandemia di COVID-19, è apparsa subito chiara l’importanza di ottimizzare il rapporto tra benefici e rischi per tutti i pazienti oncologici che richiedano accessi in ospedale, per ricevere trattamenti o sottoporsi a visite ed esami.
Tempestivamente, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica ha suggerito di ridurre gli accessi, trasformando dove possibile le visite di follow-up in contatti telefonici / telematici e valutando caso per caso, per i pazienti in trattamento, l’opportunità di confermare la terapia o rinviarla, a seconda della biologia del tumore, delle caratteristiche cliniche del paziente e del tipo di trattamento. Questo ha consentito di ridurre i rischi legati agli accessi, garantendo comunque i trattamenti non differibili.
Negli ultimi anni, numerose evidenze hanno dimostrato l’utilità dell’impiego dei patient-reported outcomes (PROs) nella pratica clinica oncologica. Inizialmente nati per essere impiegati nel contesto della sperimentazione clinica, tali strumenti (sotto forma di questionario o simili, sia in forma cartacea che più recentemente in formato elettronico) consentono di raccogliere preziose informazioni sulla qualità di vita dei pazienti, nonché sui sintomi, sugli eventi avversi in corso di trattamento, sull’aderenza alla terapia, anche nella pratica clinica.
Nell’ambito del potenziamento della tele-medicina, auspicato nel corso dell’emergenza, appare opportuno sfruttare al meglio l’opportunità offerta dal monitoraggio dei sintomi e delle tossicità legate al trattamento grazie all’impiego di patient-reported outcomes elettronici. Negli ultimi anni, sono state realizzate numerose app che consentono la compilazione (mediante computer, tablet o anche mediante il semplice impiego dello smartphone) di questionari progettati e validati perché il paziente possa riportare la qualità di vita (sia globale che nelle varie scale funzionali), i sintomi sia legati alla malattia che legati ad eventuali effetti collaterali del trattamento.
L’editoriale pubblicato dal Journal of Clinical Oncology – Oncology Practice, rivista dell’ASCO, discute i vantaggi e le sfide dell’introduzione degli ePROs nella pratica clinica oncologica.
L’adozione degli ePROs potrebbe avere molti vantaggi:
Le principali sfide (e le possibili soluzioni) legate all’impiego degli ePROs nella pratica clinica sono:
Nel 2020, indipendentemente dalla sciagurata emergenza legata alla pandemia, sarebbe opportuno che i patient-reported outcomes elettronici trovassero un ampio spazio nella pratica clinica oncologica.
L’opportunità della loro introduzione appare ancora più urgente in vista della riorganizzazione dell’attività clinica imposta dall’emergenza, che impone di non trascurare tutte le soluzioni per garantire la massima qualità di cura ai pazienti, riducendo possibilmente gli accessi in ospedale e le occasioni di contagio.
Si potrebbe ribattere che I pazienti oncologici “devono essere visitati” e che la compilazione di questionari, o la discussione telefonica, non possono sostituire “la mano sulla pancia” o “il fonendoscopio sul torace”. L’impiego degli ePROs, infatti, non sostituisce la visita, ma – come è stato ampiamente dimostrato – aiuta a risolvere tempestivamente eventi avversi e sintomi di lieve – moderata entità, consentendo al contrario di concordare con il paziente l’accesso in ospedale per le situazioni che lo richiedano.
Capita che una situazione di emergenza costringa ad adottare velocemente alcuni cambiamenti che sarebbero stati altrimenti molto lenti. La necessità imposta dalla pandemia di COVID potrebbe catalizzare alcune innovazioni. Tra queste, l’adozione dei patient-reported outcomes elettronici nella pratica clinica appare una scelta moderna ed opportuna, con un rapporto tra costi e benefici sicuramente favorevole.