Si assiste a un declino fisico precoce nelle donne che hanno avuto una diagnosi oncologica - secondo uno studio nordamericano condotto su 9.000 pazienti e 45.000 donne sane della stessa fascia di età.
Cespedes Feliciano EM, Vasan S, Luo J, Binder AM, Chlebowski RT, Quesenberry C, Banack HR, Caan BJ, Paskett ED, Williams GR, Barac A, LaCroix AZ, Peters U, Reding KW, Pan K, Shadyab AH, Qi L, Anderson GL. Long-term Trajectories of Physical Function Decline in Women With and Without Cancer. JAMA Oncol 2023 Jan 19. doi: 10.1001/jamaoncol.2022.6881. Epub ahead of print.
Il numero dei lungoviventi dopo una diagnosi di neoplasia maligna non solo è elevato (3.75 milioni di persone solo in Italia), ma è drammaticamente pronosticato in aumento nel prossimo ventennio (REF). Nell'aumento generale della prevalenza, gran parte riguarda persone con età superiore ai 65 anni.
Sebbene la ricerca si stia orientando a comprendere quali siano e saranno i bisogni assistenziali e socio-sanitari di questa nuova popolazione, non esiste ad oggi uno studio sulle modifiche funzionali delle donne che hanno avuto una precedente neoplasia comparate a quelle che non l'hanno avuta. E' noto tuttavia da alcuni report preliminari che le donne lungoviventi (secondo al definizione delle linee guida AIOM) possano soffrire un declino fisico e cognitivo più rapido.
Lo studio nordamericano arruola 9.200 donne (precedente neoplasia mammaria, endometriale, colorettale o polmonare) e ne compara le traiettorie di funzione fisica censita con questionari validati a quella di oltre 45.000 donne age-matched senza neoplasia. La funzione fisica è stata valutata con il RAND Short Form 36 [RAND-36], un questionario di 10 domande con un range 0-100, dove score più elevati indicano un migliore grado di funzione fisica. Questo questionario è stato utilizzato per misurare la disabilità al movimento in varie situazioni, inclusa la popolazione oncologica, è associato all'invecchiamento biologico, predice morbilità e mortalità da caduta ed il punteggio complessivo è sensibile dall'avere ricevuto trattamenti oncologici specialistici.
Lo studio recentemente pubblicato deriva da una sottoanalisi del Women’s Health Initiative, un amplissimo studio di coorte che ha arruolato oltre 160.000 donne in postmenopausa che hanno partecipato a studi clinici di intervento o osservazionali negli anni 90 in 40 centri nordamericani ad alto volume.
L'età mediana delle donne con neoplasia incluse è stata di 73 anni; le caratteristiche prediagnosi e le scale funzionali delle donne oggetto di studio sono state comparate con 1-5 controlli age-matched. I dati sono stati corretti per tipo di tumore/stadio (locale vs regionale, ma non metastatico) e per caratteristiche basali (classe di età, fumo, BMI, attività fisica abituale prima della diagosi, etnia, comorbidità, trattamenti oncologici ricevuti).
Indipendentemente dal tipo di neoplasia considerata e dall'estensione al momento della diagnosi (locale o locoregionale), nelle donne con storia oncologica si è registrata un più rapido declino fisico annuale sia a breve termine che a lungo termine rispetto alle donne che non avevano avuto una neoplasia.
La tabella del lavoro è molto esplicativa, ma solo a titolo di esempio: donne operate per tumore mammario localizzato hanno un declino funzionale precoce di -5.4 punti/anno vs - 1.35 punti/anno nei controlli; nel lungo termine (dopo almeno 5 anni) il decremento delle attività funzionali è particolarmente evidenti nelle pazienti con neoplasia endometriale o polmonare vs i matched-controls.
Nel complesso, lo studio di coorte - durato due decenni - dimostra che donne in età postmenopausale sopravvissute ad un cancro hanno un declino funzionale più accentuato rispetto a donne di pari età senza diagnosi di neoplasia, sia nel breve termine che nelle analisi a lungo termine.
Questo messaggio può avere importanti implicazioni nella nostra pratica clinica e ci porta a riflettere su come potere organizzare al meglio interventi socio-assistenziali di prevenzione o di ausilio per contrastare l'accelerato declino funzionale nel tempo, che si somma alla traiettoria fisiologica di invecchiamento di questa popolazione.