Miscellanea
Sabato, 17 Ottobre 2020

La valutazione geriatrica dei pazienti oncologici: tra il dire e il fare…

A cura di Massimo Di Maio

Una survey condotta dalla Task Force dell’ASCO dedicata all’oncologia geriatrica evidenzia che, in termini di valutazione geriatrica dei pazienti oncologici, molto è ancora opportuno fare, sia nella diffusione delle linee guida dedicate, sia nella loro reale applicazione. Mancanza di consapevolezza, di tempo, di risorse?

William Dale, Grant R. Williams, Amy R. MacKenzie, Enrique Soto-Perez-de-Celis, Ronald J. Maggiore, Janette K. Merrill, Sweatha Katta, Kimberly T. Smith, and Heidi D. Klepin. How Is Geriatric Assessment Used in Clinical Practice for Older Adults With Cancer? A Survey of Cancer Providers by the American Society of Clinical Oncology. JCO Oncology Practice DOI: 10.1200/OP.20.00442 Published online October 15, 2020

 

L’ASCO ha prodotto nel 2018 linee guida dedicate alla valutazione della vulnerabilità dei pazienti anziani (al di sopra dei 65 anni di età) candidati a chemioterapia, sottolineando in particolare l’opportunità di dedicare attenzione alla valutazione di aspetti che non vengono catturati dalla valutazione routinaria dei pazienti oncologici (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6063790/)

Quelle linee guida raccomandano di eseguire la valutazione geriatrica, sottolineando in particolare di prestare attenzione alla valutazione dello stato funzionale e fisico, della storia di cadute, della presenza di patologie concomitanti, nonché alla valutazione della depressione, dello stato nutrizionale, della funzione cognitiva.

D’altra parte, l’esistenza di linee guida prodotte e divulgate da una società scientifica non implica automaticamente la diffusione e l’applicazione delle specifiche raccomandazioni nella pratica clinica. La survey ora pubblicata su JCO Oncology Practice è stata condotta dalla Geriatric Oncology Task Force dell’ASCO appunto per valutare la diffusione e l’applicazione delle linee guida dedicate al paziente anziano, studiando in particolare le eventuali barriere alla loro implementazione nella pratica clinica.

La survey è stata diffusa online, invitando alla compilazione gli oncologi che trattassero pazienti adulti, inclusi gli anziani.

La survey chiedeva:

  • La conoscenza delle linee guida ASCO pubblicate l’anno prima (nel 2018);
  • L’impiego di strumenti validati per la valutazione dei vari domini della valutazione geriatrica;
  • Le barriere percepite all’impiego della valutazione geriatrica.

I partecipanti alla survey sono stati 1277, e hanno risposto nel periodo compreso tra aprile e giugno 2019. Circa la metà dei rispondenti (53%) ha riportato di essere a conoscenza delle linee guida ASCO sulla valutazione geriatrica.

I punti più comunemente valutati, tra coloro che avevano riferito di essere a conoscenza delle linee guida ASCO e tra quanti non ne erano a conoscenza, erano la valutazione dello stato funzionale (69% e 50% rispettivamente), e le cadute (62% e 42%, rispettivamente).

Gli altri elementi della valutazione geriatrica (la valutazione della perdita di peso, la valutazione delle patologie concomitanti, dello stato cognitivo, dell’aspettativa di vita, della tossicità della chemioterapia, dell’umore e la stima del rischio di mortalità per cause diverse dal cancro) sono risultati usati da meno del 50% dei rispondenti, in entrambi i gruppi.

L’uso della valutazione geriatrica è risultato, nel complesso, da 2 a 4 volte più alto tra coloro che hanno riferito di conoscere le linee guida ASCO rispetto agli altri.

Coloro che erano a conoscenza delle linee guida ASCO hanno riferito, come barriere più frequenti all’impiego della valutazione geriatrica, la mancanza di risorse, in particolare la mancanza di tempo (81.7%) e la mancanza di personale (77.0%).

Dall’altro lato, coloro che non erano a conoscenza delle linee guida ASCO hanno riferito come barriere più comuni all’impiego della valutazione geriatrica la mancanza di conoscenza o la mancanza di adeguata formazione (78.4%), la mancanza di conoscenza degli strumenti di valutazione (75.2%), l’incertezza rispetto all’uso degli strumenti (75.0%).

Uno storico lavoro pubblicato su JAMA nel 1999 sul perchè i clinici non rispettano le linee guida (JAMA. 1999;282(15):1458-1465. doi:10.1001/jama.282.15.1458) identificava 3 categorie principali di "barriere":

- knowledge. mancanza di conoscenza (i clinici possono non essere a conoscenza delle linee guida esistenti sull'argomento, oppure conoscere che esistono ma non averle studiate)

-  attitudes (i clinici possono pensare che non "valga la pena" di dedicare tempo e risorse all'applicazione delle linee guida, perché non ritengono tale applicazione associata a reale beneficio)

- behaviour (i clinici possono avere poco tempo, oppure poche risorse per applicare le linee guida).

Nel complesso, la survey condotta negli Stati Uniti evidenzia che solo poco più della metà dei rispondenti conosceva le linee guida ASCO sulla valutazione geriatrica, peraltro applicando eterogeneamente tale valutazione, con alcuni domini (ad esempio la valutazione dello stato funzionale, le cadute) valutati più frequentemente di altri, come l’umore e la funzione cognitiva.

Anche in Italia, le linee guida AIOM dedicate al paziente anziano esplicitano l’importanza della valutazione geriatrica multidimensionale, e sono tra quelle pubblicate sul Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) dell’Istituto Superiore di Sanità, dopo aver superato il complesso processo di valutazione previsto all’art. 5 comma 3 della legge n° 24/2017 e dall’art. 4 comma 2 del DM 27 febbraio 2018.

Tali linee guida raccomandano che nei pazienti anziani affetti da tumore solido, l’uso della valutazione geriatrica multidimensionale dovrebbe essere preso in considerazione, "nei centri dove questa è fattibile". Pur trattandosi di una raccomandazione positiva forte, nel testo stesso della raccomandazione emerge il problema della sua applicabilità in tutte le realtà.

La survey americana ha evidenziato il problema della mancanza di tempo e di risorse come un reale punto critico nell’applicazione delle linee guida, anche da parte di chi le ha lette e le conosce.

Le linee guida AIOM raccomandano peraltro, in tutti i pazienti anziani, l’esecuzione del test di screening G8 per diagnosticare la vulnerabilità, e lo screening è senza dubbio meno dispendioso in termini di tempo e di risorse.

Probabilmente il tema della mancanza di tempo e di risorse rimane un punto cruciale per la valutazione geriatrica, in Italia come negli Stati Uniti. E’ anche vero che i dati della survey statunitense evidenziano che, tra chi conosceva le linee guida, la percentuale di attenzione ai vari domini della valutazione è maggiore rispetto a chi non le conosceva, pur rimanendo subottimale. Da questo punto di vista, probabilmente, la diffusione delle linee guida AIOM (liberamente consultabili e scaricabili dal sito: https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2019/10/2019_LG_AIOM_Anziano.pdf) rappresenta sicuramente un passo importante per provare a colmare la distanza tra la teoria e la pratica.