Due studi sul carcinoma vescicale presentati in tandem sul Journal of Clinical Oncology ripropongono lo schema MVAC, ora in versione dose-dense o accelerata, prima dell'intervento di chirurgia urologica. L'editoriale e' affidato a Cora Sternberg. Poteva essere altrimenti?
Choueiri TK, et al. Neoadjuvant Dose-DenseMethotrexate, Vinblastine, Doxorubicin, and Cisplatin With Pegfilgrastim Support in Muscle-Invasive Urothelial Cancer: Pathologic, Radiologic, and Biomarker Correlates. J Clin Oncol. 2014 May 12, Epub ahead of print
Plimack ER, et al. Accelerated Methotrexate, Vinblastine, Doxorubicin, and Cisplatin Is Safe, Effective, and Efficient Neoadjuvant Treatment for Muscle-Invasive Bladder Cancer: Results of a Multicenter Phase II Study With Molecular Correlates of Response and Toxicity. J Clin Oncol. 2014 May 12 Epub ahead of print.
Era il 1985 quando una giovanissima Cora Sternberg pubblica la prima esperienza con lo schema MVAC del Memorial Sloan Kettering Cancer Center (Sternberg C, et al. J Urol 1985). In poco tempo, lo schema diventa il riferimento per il trattamento dei tumori vescicali. E lo rimane per oltre 10 anni, almeno fino a che la combinazione di cisplatino e gemcitabina dimostra di essere equiefficace ma meno tossica (van der Maase H, et al. J Clin Oncol 2000).
Nel frattempo, si andava definendo il vantaggio della chemioterapia preoperatoria nel trattamento del carcinoma della vescica con invasione muscolare, definito uno standard terapeutico dalla metà del decennio scorso. In questo setting, i limiti dello schema MVAC erano il tempo richiesto prima della chirurgia (3 mesi) e la notevole tossicità.
I due recenti studi di fase II testano la possibilità di somministrare lo schema MVAC intensificato per 3 o 4 cicli con supporto midollare prima della cistectomia. Entrambi i trial hanno un accrual di circa 40 pazienti e prevedeono la ripsosta patologica come endpoint primario.
Principali risultati dello studio di Choueiri:
Risposte patologiche (residuo di malattia in situ o pCR): 49%; tossicità >G2: 10% dei pazienti; nessuna neutropenia febbrile; vantaggio in DFS a 12 mesi per chi raggiungeva risposta patologica (89% vs 67%).
Principali risultati dello studio di Plimack:
Risposte patologiche: 52%, tossicità >G2: 18% dei pazienti; nessun decesso relato al trattamento; nessuna tossicità renale di grado 3-4; tempo mediano alla chirurgia 9.7 settimane.
Gli studi confermano il ruolo dello schema MVAC intensificato per 3-4 cicli prima della chirurgia. Con una adeguata selezione dei pazienti e con il supporto midollare, lo schema intensificato è sicuro, efficace, e riduce i tempi del trattamento neoadiuvante. "Everything old is new again!" Tuttavia, conclude l'editoriale della Sternberg, dopo 30 anni non sarebbe ora di trovare qualcosa di meglio di MVAC? E se lo dice lei....