Una metanalisi conferma il beneficio significativo aggiunto dall’olanzapina alla profilassi di nausea e vomito per i pazienti sottoposti a chemioterapia ad elevato potenziale emetogeno. I risultati sono anche rassicuranti in termini di eventi avversi, e dovrebbero incoraggiare una maggiore aderenza alle linee-guida che raccomandano l’impiego del farmaco.
Murakami M, Miyata Y, Nakashima K, Abe M, Nishimura J, Wada M, Iino K, Akechi T, Iihara H, Imamura CK, Okuyama A, Ozawa K, Kim YI, Sasaki H, Satomi E, Takeda M, Tanaka R, Nakamura N, Noda M, Hayashi K, Higashi T, Boku N, Matsumoto K, Matsumoto Y, Okita K, Yamamoto N, Aogi K, Nakajima TE. Clinical benefits of adding olanzapine to 5-HT3 receptor antagonist, NK1 receptor antagonist, and dexamethasone for the prevention of nausea and vomiting in highly emetogenic chemotherapy: a systematic review and meta-analysis of the Clinical Practice Guidelines for Antiemesis 2023 from the Japan Society of Clinical Oncology. Int J Clin Oncol. 2024 Nov 21. doi: 10.1007/s10147-024-02663-4. Epub ahead of print. PMID: 39570460.
L'olanzapina è un farmaco antipsicotico atipico, che da anni viene impiegato anche come parte della profilassi della nausea e vomito indotti dalla chemioterapia. Il farmaco risulta particolarmente efficace nel prevenire la nausea e il vomito ritardati indotti dalla chemioterapia altamente emetogena (highly emetogenic chemotherapy, HEC).
Come noto, per convenzione, per emesi ritardata si intende quella che occorre nel periodo successivo al primo giorno della somministrazione di chemioterapia, tipicamente dalla seconda alla quinta giornata. La terapia antiemetica triplice (antagonista del recettore 5-HT3, antagonista del recettore NK1 e desametasone) da vari anni è raccomandata per i pazienti che ricevono chemioterapia ad elevato potenziale emetogeno: l’impiego di questi farmaci ha consentito enormi progressi nella profilassi dell’emesi rispetto a qualche decennio fa, ma i risultati rimangono migliorabili, specialmente per quanto riguarda la nausea e per quanto riguarda la componente ritardata.
In questo scenario, autori giapponesi hanno realizzato, per aggiornare le linee guida nazionali in tema di profilassi antiemetica, una revisione sistematica e meta-analisi, per confrontare l'efficacia dell'olanzapina combinata con la triplice terapia antiemetica rispetto alla triplice terapia antiemetica senza olanzapina, nella prevenzione della nausea e del vomito nei pazienti sottoposti a chemioterapia ad elevato potenziale emetogeno.
Gli autori non hanno misurato solo l’efficacia del trattamento in termini di prevenzione della nausea e prevenzione del vomito, ma anche alcuni eventi avversi associati all’impiego dell’olanzapina (iperglicemia, sonnolenza).
La revisione sistematica della letteratura ha consentito di selezionare cinque studi randomizzati controllati.
La risposta completa della fase acuta e ritardata (assenza di emesi e non assunzione di farmaci di salvataggio) è stata significativamente più alta nel gruppo che prevedeva l’impiego di olanzapina in aggiunta alla triplice terapia: la differenza di rischio è stata rispettivamente di - 0.14 [intervallo di confidenza al 95% -0.26, -0.03; p=0.02] e - 0.14 [95% CI -0.19, -0.09; p<0.00001].
Per quanto riguarda il controllo completo (assenza di emesi, non assunzione di farmaci di salvataggio, assenza di nausea significativa),non è stata evidenziata alcuna differenza significativa tra i due gruppi nella fase acuta; tuttavia, si è verificato un miglioramento significativo nel gruppo trattato con olanzapina sia nella fase ritardata che in quella complessiva (fase acuta 0.10 [95% CI 0,23 - 0,02; p=0.11]; fase ritardata 0.15 [95% CI 0.21 - 0.09; p<0.00001] e fase complessiva 0.17 [95% CI 0.23 -. 0.10; p<0.00001]).
Per quanto riguarda iperglicemia e sonnolenza, che sono effetti collaterali tipici dell'olanzapina, l'incidenza di grado ≥ 2 è stata bassa in entrambi gli eventi e non vi è stata alcuna differenza significativa tra i gruppi olanzapina e controllo.
Sulla base dei risultati sopra sintetizzati, gli autori concludono che l'aggiunta di olanzapina alla triplice terapia antiemetica è utile per prevenire nausea e vomito indotti dalla chemioterapia altamente emetogena, considerata anche la bassa incidenza di eventi avversi.
Le linee guida AIOM 2021 dedicate alla profilassi antiemetica (che saranno disponibili a breve nell'edizione aggiornata) contemplano l’impiego dell’olanzapina.
Una raccomandazione condizionata a favore recita: Per la prevenzione dell’emesi acuta da cisplatino una combinazione a 4 farmaci includente dosi singole di un 5-HT3 antagonista, desametasone, un NK1 antagonista (aprepitant, fosaprepitant, netupitant o rolapitant) e olanzapina somministrata prima della chemioterapia può essere presa in considerazione.
Un’altra raccomandazione condizionata a favore recita: Per la prevenzione dell’emesi acuta da chemioterapia con antracicline e ciclofosfamide in pazienti affette da carcinoma della mammella, una combinazione a 4 farmaci includente dosi singole di un 5-HT3 antagonista, desametasone, un NK1 antagonista (aprepitant, fosaprepitant, netupitant o rolapitant) e olanzapina somministrata prima della chemioterapia può essere presa in considerazione.
La metanalisi giapponese suggerisce un’attività significativa per l’emesi ritardata oltre che per l’emesi acuta. Probabilmente nella pratica clinica il farmaco è meno impiegato rispetto a quanto meriterebbe sulla base delle evidenze e delle linee guida esistenti.