Pubblicata online l'esperienza clinica della Regione Veneto, un registro che descrive epidemiologia e decorso clinico dell'infezione SARS-CoV-2 in pazienti oncologici. La forza di una rete oncologica sta anche nelle idee originali di ricerca non profit, con favorevoli risvolti organizzativi a tutto vantaggio dei pazienti.
Guarneri V, et al. on behalf of the Veneto Oncology Network. Epidemiology and clinical course of SARS-CoV-2 infection in cancer patients in the Veneto Oncology Network: The ROVID Study. Eur J Cancer 2021, epub ahead of print.
Lo studio indipendente ROVID - frutto di una ampia collaborazione di rete - ha descritto l'evoluzione dell'infezione da COVID-19 in pazienti oncologici, arruolati durante la prima fase della pandemia, offrendo un'istantanea di grande efficacia. Gli autori confermano che pazienti oncologici sono soggetti a una maggior emorbilità e mortalità rispetto ala popolazione generale e identifica alcuni fattori di rischio per esito sfavorevole, confermando tra questi la dispnea, già individuata nello studio internazionale TERAVOLT.
Lo studio ora continua, arruolando altri pazienti oncologici, per implementare le notizie disponibili, capire cosa sia cambiato durante la seconda ondata virale e permettere lo studio dei fattori di rischio per outcome infausto con una analisi multivariata, adatta a un campione maggiormente ampio.
Rimane in ogni caso incerto se l'avere recentemente ricevuto un trattamento antiblastico possa aumentare il rischio di morte in caso di infezione, anche se pare il maggiore rischio sia dato dalla linfocitopenia e non dalla neutropenia.
Da qui si parte per la successiva programmazione e per organizzare la logistica di protezione dei pazienti con neoplasia solida o ematologica - più fragili rispetto ad altre categorie - all'interno di una saggia governance clinica.
Una tematica di particolare rilevanza in questo contesto è quella della strategia vaccinale anti COVID-19 nei pazienti oncologici. Il recente documento ministeriale intitolato "Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19" pubblicato il 9 febbraio 2021 definisce come estremamente vulnerabili i pazienti oncologici se in trattamento con farmac iimmunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure e conviventi e meritevoli di priorità nella vaccinazione. Da questo documento discende immediatamente anche in Italia la priorità di vaccinare i pazienti oncologici.
Una ulteriore interessante notizia dello studio ROVID è che il rischio di morte non dipende dal setting di trattamento - curativo vs palliativo - rimarcando che tutti i pazienti oncologici devono essere parimenti protetti.