Miscellanea
Giovedì, 02 Luglio 2015

Se i tedeschi se ne lavano le mani...

A cura di Giuseppe Aprile

Tossicità cutanea da capecitabina. Uno studio di fase 3 randomizzato dell'AIO confronta una crema con urea al 10% vs Mapisal, una pomata contenente antiossidanti e oli essenziali, per stabilire quale sia più efficace nella prevenzione della hand-foot syndrome.

Hofheinz RD, et al. Mapisal Versus Urea Cream as Prophylaxis for Capecitabine-Associated Hand-Foot Syndrome: A Randomized Phase III Trial of the AIO Quality of Life Working Group. J Clin Oncol 2015 epub ahead of print Jun 29.

La tossicità cutanea da trattamenti oncologici rimane un problema irrisolto. Tanto nella hand-foot syndrome da capecitabina o da doxorubicina liposomiale quanto nella hand-foot skin reaction correlata all'uso di sorafenib o regorafenib i dettagli della patogenesi rimangono poco chiari ed il trattamento non ben definito. Questo effetto collaterale, tuttavia, impatta in modo significativo sulla qualità della vita dei pazienti ed alle volte eè il motivo che porta a riduzioni del dosaggio e all'interruzione della terapia. 

Tra le cause possibili si suppone via sia lo stravaso sottocutaneo dal microcircolo capillare delle estremità. In conseguenza ad esso, le molecole interagirebbero con ioni di rame provocando specie reattive dell'ossigeno (ROS) e conseguente induzione di apoptosi cheratinocitica e alterazioni delle fibre di collagene. Prove sperimentali testimonierebbero l'aumento di escrezione di doxorubicina liposomiale dalle ghiandole sudoripare palmo-plantari, ma il meccanismo non trova conferma studiando sorafenib o regoarafenib.

Tra i medicamenti utilizzati sia nella fase della prevenzione dell'effetto collaterale che nel suo trattamento vi sono le creme ad alta concentrazione di urea (10-20%), nel mercato tedesco tuttavia esiste una formulazione in pomata contenente antiossidanti e oli essenziali nutrienti.

Il gruppo tedesco, con l'obiettivo di stabilire se la pomata antiossidante fosse piuùù efficace del trattamento convenzionale, ha condotto il trial PROCAPP, un piccolo studio di fase 3 randomizzato nel quale 152 pazienti con neoplasia mammaria o colorettale sono stati assegnati al braccio standard (urea 10%) o a quelo sperimentale (Mapisal). Entrambi i medicamenti erano applicati tre volte al giorno, dopo un accurato lavaggio delle mani, per 6 settimane. Endpoint primario dello studio era la prevenzione dello sviluppo di HFS di qualsiasi grado. Era anche prevista la raccolta di questionari generici (EORTC QLQ-C30) e specifici (Dermatology Quality Life Index) per misurare la qualità della vita dei pazienti in studio.

In sintesi, il trial ha dimostrato che la crema con urea al 10% è superiore alla pomata antiossidante nella prevenzione della HFS a sei settimane.

Importante notare che nel trial vi era una stratificazione per dose totale di capecitabina ricevuta: in entrambi i braccio di trattamento il 75% circa dei pazienti riceveva una dose di 2.000 mg/mq/die.

La percentuale di pazienti che sviluppava HFS era quasi doppia nel braccio di trattamento con Mapisal rispetto a quello con urea (39.5% vs 22.4%, stratified OR 2.37, p=0.02).

Sebbene il tempo allo sviluppo di tossicità di grado superiore a 1 fosse molto simile nei due bracci di trattamento (log-rank p=0.68), il tempo allo sviluppo di tossicità di qualsiasi grado era più lungo nel braccio dei pazienti assegnati a ricevere urea al 10% (Log-rank p=0.03).

Inoltre, la skin-related quality of life era peggiore nel braccio di pazienti asseganti al nuovo tratttamento. 

Seppur non definendo uno standard terapeutico (non era previsto un braccio di controllo con placebo), il trial conferma la applicazione di crema con urea al 10% sia ad oggi il trattamento di scelta nella gestione di questo effetto collaterale; i dati si allineano a quelli di un altro studio randomizzato (Ren Z, et al. J Clin Oncol 2015) che ha testato l'efficacia della pomata con urea vs best standard treatment in 870 pazienti con epatiocarcinoma esposti a sorafenib.

Un tweet come informazione generale sulla gestione della tossicità cutanea va anche bene. Onestamente, però, se questo studio presentato come poster all'ASCO 2014 meritasse di essere premiato con 6 pagine del J Clin Oncol lo lascio decidere a voi.