Nota la raccomandazione a favore della vaccinazione anti-influenzale per i pazienti con tumori solidi, uno studio canadese population-based condotto su oltre 26.000 pazienti oncologici sottoposti al test, indaga l'efficacia del vaccino.
Blachette PS, et al. Influenza Vaccine Effectiveness Among Patients With Cancer: A Population-Based Study Using Health Administrative and Laboratory Testing Data From Ontario, Canada. J Clin Oncol Aug 29th, epub ahead of print.
Sebbene inizialmente il beneficio dalla vaccinazione anti-influenzale nella popolazione oncologica fosse incerto, diverse società internazionali hanno valutato l'indicazione riguardo la vaccinazione anti-influenzale nella stagione tardo autunnale-invernale per i pazienti con tumori solidi, giungendo a conclusioni analoghe: la vaccinazione è utile. Nonostante questa indicazione, il vaccine coverage nella popolazione oncologica rimane largamente inferiore a quello dimsotrato nella popolazione generale.
Su questo specifico tema, ricordiamo il grande impegno del Gruppo di Lavoro di AIOM, che ha pubblicato il primo position paper nel 2014 (Pedrazzoli P, et al. Italian Society of Medical Oncology. Vaccination for seasonal influenza in patients with cancer: recommendations of the Italian Society of Medical Oncology. Ann Oncol. 2014) e un update del lavoro nel 2018 più focalizzato sull'infezione pneumococcica (Pedrazzoli P, et al. Update of the recommendations of the Italian Society of Medical Oncology on vaccination for seasonal influenza and pneumococcal infection in patients with cancer: Focus on prevention of pneumonia. Eur J Cancer Care 2018).
. La Associazione Italiana di Oncologia Medica ha quiindi prodotto delle brevi raccomandazioni pubblicate sul sito dell'Associazione, tra queste:
- la sicurezza della vaccinazione (con vaccino quadrivalente inattivato), la sua molto modesta invasività e i costi contenuti
- il timing suggerito per la vaccinazione nei pazienti in trattamento attivo con chemioterapici e/o farmaci biologici
- la vaccinazione anche dei familiari dei pazienti e dei professionisti dell'oncologia al fine di aumentare la herd immunity
- il limitare la terapia antivirale solo in caso di documentata infezione virale
- la possibile associazione del vaccino anti-pneumococcico a quello anti-influenzale in pazienti selezionati e meritevoli di copertura
Il gruppo di studio canadese ha scelto di condurre uno studio di popolazione con un disegno "test-negative" analizzando una coorte di pazienti che si è sottoposta a test laboratoristici per influenza e definendo i pazienti casi qualora avessero il test positivo ovvero controlli qualore il test fosse negativo. L'effectiveness vaccinale (VE) era quindi stimata sottraendo a 1 il rapporto tra le probabilità di vaccinazione nei casi (soggetti con test-positivo) vs le probabilità di vaccinazione nei controlli (soggetti con test-negativo). Per maggiori dettagli sulla metodologia del test-negative design si veda la pubblicazione di Jackson e Nelson su Vaccine 2013.
Sono stati inoltre incrociati i dati di registro con i test respiratori, i dati amministartivi di polpolazione e i dati di outcome. Obiettivo dello studio, alla fine, era valutare la VE con una regressione logistica, dopo aver aggiustato i dati per età, sesso, luogo di residenza (città vs campagna), income in quintili, caratteristiche della neoplasia, esposizione ad antiblastici, comorbidità, e stagione della vaccinazione.
Sono stati identificati 26.463 pazienti con cancro che si sono sotttoposti al test per influenza, dei quali 4.320 sono risultati positivi (16%, 80% dei quali erano risultati positivi per influenza A H1N1 o H3N1) e 11.753 erano stati vaccinati (45%).
I soggetti analizzati avevano età mediana di 70 anni, pari distibuzione per genere (52% maschi), tempo mediano dalla diagnosi di neoplasia circa 6 anni; il 70% di essi avevano una neoplasia solida e il 30% una neoplasia ematologica; un quarto dei pazienti era in trattamento antineoplastico attivo.
L'effectiveness vaccinale verso i casi confermati laboratoristicamente è stata del 21% (95%CI 15%-26%), significativamente maggiore per pazienti con tumori solidi (25%) vs tumori ematologici (8%) (p=0.15). Inoltre, l'effectiveness vaccinale nei confronti dell'ospedalizzazione dopo conferma diagnostica laboratoristica è stata del 20%.
L'effectiveness vaccinale non era modificata dal trattamento antiblastico attivo in corso.
Sebbene l'effectiveness vaccinale nella popolazione oncologica fosse discreta (soprattutto nella popolazione con età più giovane), per qualche motivo è sempre inferiore rispetto a quella ottenibile nella popolazione generale - dato confermato anche da altri studi. L'effectiveness vaccinale anti-influenzale, invece, sembra scarsa nei pazienti con malattia ematologica.
Lo studio, quindi supporta le raccomandazioni internazionali e nazionali a proporre la vaccinazione ai soggetti oncologici, che hanno un incremento del rischio di morbidità e mortalità dalla stagionalità influenzale.
Nel frattempo, sotto l'egida della FICOG, in Italia stanno raccogliendo interessanti dati con lo studio prospettico INVIDIa-2, che ha come obiettivo primario quello di indagare l’utilità della vaccinazione antiinfluenzale in pazienti oncologici in trattamento con immunoterapici, mediante la valutazione dell’impatto della vaccinazione sull’incidenza di sindrome influenzale nei soggetti vaccinati a confronto con i pazienti che non ricevono il vaccino e orientare poi con una robusta evidenza scientifica il consiglio da dare ai pazienti.