Lo sviluppo di ipomagnesiemia noto da tempo con utilizzo di EGFR-inibitori (Fakih M, Lancet Oncol 2007) si conferma un buon fattore predittivo di efficacia per cetuximab e panitumumab utilizzati in terza linea.
In linea con il presupposto biologico per il quale EGFR media il riassorbimento renale di magnesio, lo studio ASPECCT (Price TJ, Lancet Oncol 2014) dimostra un evidente vantaggio in PFS e in OS nei pazienti con carcinoma colorettale avanzato KRAS wild-type che sviluppano ipomagnesiemia durante la terapia con EGFR inibitore.
Per cetuximab PFS mediana raddoppiata (da 3.2 a 6.6 mesi, HR 0.53) e OS mediana incrementata del 30% (da 9.4 a 12.5 mesi, HR 0.70); vantaggio simile per panitumumab.
Un pregio del lavoro è di presentare un potenziale marker precoce di efficacia, molto facile da misurare nei pazienti della practica clinica.
Peeters M, et al. ASCO 2015. Abstract 3587.