Tumori molto instabili accumulano centinaia di mutazioni geniche che portano alla produzione di proteine alterate, neoepitopi immediatamente riconosciuti dal sistema immunitario. Ne discende l’ipotesi dello studio: tumori del colon geneticamente instabili potrebbero essere più sensibili agli inibitori di PD-1, che riattivano e amplificano la risposta immunitaria.
Rapidamente arruolati in un piccolo trial 13 pazienti con CRC mismatch repair deficient (MMRd) e 25 con CCR mismatch repair proficient (MMRp) per verificare l’attività di pembrolizumab (10 mg/Kg ogni 2 settimane) dopo fallimento di almeno 2 linee di trattamento.
Ai risultati, che chiudono il sillogismo, non serve commento. Tasso di risposta 62% vs 0%; controllo di malattia 92% vs 16%, significativo aumento di PFS e di OS.
Il burden di mutazione sembra correlare con il beneficio da PD-1 inhibitor, confermando una precedente intuizione (Alexandrov LB, Nature 2013). Il trial randomizzato (Keynote 164) è in attivazione per testare il farmaco nei CRC MSI-H. E da oggi è ufficiale: la genetica ha sposato l’immunoterapia.
Le DT, et al. PD-1 blockade in tumors with mismatch repair deficiency. ASCO 2015, abstract LBA100