Patologia gastrointestinale
Mercoledì, 05 Dicembre 2018

Biancaneve e i sette nanostring

A cura di Giuseppe Aprile

Uno studio britannico con partecipazione italiana. Piattaforma Nanostring. E con 7 piccoli geni si identificano quali siano i pazienti candidati (e non candidati) a terapia postoperatoria dopo trattamento neoadiuvante e resezione gastrica.

Smyth EC, et al. A seven-Gene Signature assay improves prognostic risk stratification of perioperative chemotherapy treated gastroesophageal cancer patients from the MAGIC trial. Ann Oncol 2018, epub ahead of print Nov 27th

Mentre nella patologia oncologica dello stomaco la chemioterapia perioperatoria ha da conquistato le scene degli ultimi 10 anni, la ricerca si è posta un doppio interrogativo: 1) esiste qualcosa di meglio di ECF? 2) a quali pazienti è utile la terapia postoperatoria)

Alla prima domanda ha risposto un trial tedesco (ad oggi non pubblicato in forma estesa) che ha dimostrato il netto vantaggio in termini di ricadute e sopravvivenza overall per lo schema FLOT confrontato al "vecchio" ECF. Per il secondo quesito, rimane da stabilire quali siano i candidati alla terapia postoperatoria, certamente più difficile da tollerare nei pazienti sottoposti alla chirurgia gastrica.

Lo risposta completa linfonodale rimane un sicuro predittore prognostico nei pazienti sottoposti a chemioterapia preoperatoria (Smyth EC, J Clin Oncol 2016), ma lo studio britannico, condotto in 200 pazienti arruolati nel trial MAGIC per i quali era disponibile campione analitico con RNA di alta qualità, mira ora a stratificare i pazienti sulla base del rischio nel tempo post-operatorio, profilandoli con una piattaforma in Nanostring e allestendo uno score di rischio (considerata l'espressione genica) per sopravvivenza overall. Il dato viene anche confermato da un set di validazione indipendente. 

Nello studio, sono stati utilizzati campioni paraffinati di pazienti resecati (con eventuale chemioterapia preoperatoria) studiando l'espressione di oltre 200 geni.

 

Nello studio sono stati inclusi 84 pazienti trattati con chemioterapia preoperatoria e chirurgia e 118 soggetti trattati con sola chirurgia.

Nel primo gruppo di pazienti, sono stat identificati 14 geni espressi in almeno il 75% dei casi, poi ridotti con analisi di Cox a 7 geni relati alla sopravvivenza overall (CDH1, ELOVL5, EGFR, PIP5K1B, FGF1, CD44v8.10 and TBCEL; che hanno identificato la GC-RiskAssigner signature).

In questo modo si sono chiaramente evidenziati due gruppi di pazienti con signature correlata a una sopravvivenza drammaticamente diversa (HR 5.1, p<0.0001): quelli a basso rischio con OS mediana di oltre 80 mesi vs quelli ad alto rischio con OS di poco superiore ai 10 mesi.

Nei pazienti non sottoposti a chemioterapia preoperatoria (quelli quindi arruolati nel braccio di controllo dello studio MAGIC) non si evidenziava la correlazione.

Interessante notare che in analisi multivariata la classe di rischio restava indipendente dall'interessamento linfonodale.

Lo studio conferma la possibilità di evidenziare un pattern di espressione genica correlata al rischio di recidiva e alla sopravvivenza dopo chemioterapia neoadiuvante per tumore gastrico.

Oggi, quindi, abbiamo a disposizione un nuovo strumento per stabilire la prognosi del paziente sottoposto a chemioterapia preoperatoria e resezione della neoplasia gastica, che si affianca all'interessamento linfonodale all'istologia definitiva e allo stato di instabilità microsatellitare. La guida biologica alla scelta del trattamento postoperatorio è già iniziata, mentre lo schema FLOT è alle porte della pratica clinica.

E se non credete la simpatica Elizabeth somigli davvero a Biancaneve, guardate voi stessi....(http://www.sgcc.sg/asm/faculty/smyth-elizabeth)