Niente di meno. Di questa entità è possibile ridurre la probabilità di recidiva del tumore intestinale modificando il proprio stile di vita: più attività fisica aerobia, controllo del peso, dieta opportuna. In una recente review il dettaglio dei dati. Rischio di riammalarsi: -38%. Scoprirlo una gioia, approfittarne un dovere.
Van Blarigan EL, et al. Role of Physical Activity and Diet After Colorectal Cancer Diagnosis. J Clin Oncol 2015; epub ahead of print Apr 27.
Negli Stati Uniti vivono oltre un milione di persone guarite da un carcinoma intestinale, le proiezioni epidemiologiche stimano saranno oltre 1.5 milioni nel prossimo decennio. In Italia, circa 40.000 soggetti si ammalano ogni anno di CRC, ma fortunatamente il tasso di guarigione supera abbondantemente il 50% (anche grazie alla partecipazione al programma di screening). Questi dati spiegano quale sia l'impatto sociale di questa neoplasia e quanto sia importante massimizzare la chance di guarigione con strategie che non coinvolgano solo il trattamento postoperatorio (chemioterapia con fluoropirimidine e oxaliplatino), ma soprattutto lo stile di vita della popolazione.
Mentre gli enormi studi epidemiologici sulla popolazione continuano, Nel 2011 un documento pubblicato dall’American Institute for Cancer Research dichiarava che una dieta ricca di fibre e una attività fisica continuativa riducessero il rischio di neoplasia colorettale, mentre un peso eccessivo con alto BMI, il consumo di carni rosse o processate e l’introito alcolico non controllato lo incrementassero sigificativamente.
In questa recentissima review pubblicata sul Journal of Clinical Oncology in un imperdibile numero interamente dedicato alla patologia gastrointestinale si fa il punto della situazione su attività fisica, lifestyle, e abitudini alimentari nello stimare non solo l’incidenza, ma soprattutto il rischio di recidiva e morte nella patologia colorettale. Per la natura della pubblicazione non abbiamo un disegno statistico predefinito, ma la statement review si basa su evidenza di studi randomizzati di fase III e studi prospettici di coorte.
Si profila una condotta di vita ideale da intraprendere dopo la diagnosi di malattia colorettale. Non solo gli oncologi medici dovrebbero ricordare questi consigli ad ogni paziente, ma le stesse indicazioni potrebbero poi essere rinforzate da una stretta collaborazione con la rete dei medici di Medicina Generale.
1. Inizia una regolare attività fisica
Mira ad un minimo di 150 minuti di attività aerobia per settimana (es: corsetta), ogni attività fisica addizionale contribuisce a ridurre ulteriormente il rischio. Fai anche 30 minuti di stretching almeno due volte a settimana
Uno studio prospettico di coorte condotto su oltre 7,500 pazienti diagnosticati di CCR ha dimostrato che questo solo correttivo è sufficiente a ridurre il rischio di morte cancro-specifica del 39% (HR 0.61, 95%CI 0.40-0.92). Il trial randomizzato CHALLANGE (colon health and life-long exercise change), attualmente ongoing, mira a verificare se un training guidato aumenti la sopravvivenza in pazienti resecati per carcicoma del colon in stadio III ed in stadio II ad alto rischio.
2. non essere sedentario
riduci il tempo in cui sei inattivo (attività al computer, tempo davanti alla televisione…), fai frequenti passeggiate di 5 minuti
3. Limita il consumo di carboidrati raffinati e cibi con elevato indice glicemico (pane, pasta, riso bianco, patate, biscotti,…)
I dati di evidenza derivano soprattutto dalle coorti di due studi randomizzati prospettici (CALGB 89803 e Cancer Prevention Study II Nutrition Cohort). Il carico glicemico era misurato come effetto della risposta metabolica a una dieta con zuccheri. Gli individui con carico glicemico nel quintile più alto hanno un rischio di recidiva doppio rispetto a quelli nel quintile inferiore (HR 1.97 95%CI 1.39-2.79) e un aumento del 74% di rischio di morte per ogni causa.
4. Non consumare bibite zuccherate
5. Limita il consumo di carni rosse
6. Consuma frutta o verdura (preferenzialmente di stagione) con almeno 5 porzioni diarie.
Sebbene alcuni dati suggeriscano come un’insufficienza o una carenza di vitamina D plasmatica possa condizionare un aumento del rischio di recidiva e di morte, non è ad oggi definito se la supplementazione con vitamina D sia in grado di correggere questo rischio (gli studi sono ongoing). Vedi anche un precedente tweet del 31 luglio 2014 e lo studio della dr.ssa Ng presentato in orale all'ASCO GI 2015.
Questa interessante review scandaglia i dati disponibili sul possibile decremento del rischio di recidiva e morte per neoplasia colorettale.
Promuovere l’incremento dell’attività fisica, il controllo del peso e una corretta dieta diventano ora semplici consigli, ma di straordinaria importanza, per ridurre il rischio di ammalarsi di quasi il 40%.