Tutta l'esperienza clinico-molecolare del produttivo gruppo marchigiano in questo report che indaga l'asse MET/HGF come fattore prognostico in una coorte di pazienti con carcinoma gastrico avanzato.
Graziano F, et al. Clinical impact of the HGF/MET pathway activation in patients with advanced gastric cancer treated with palliative chemotherapy. Pharmacogenomics J 2014; epub March 25
Mentre le analisi immunoistochimiche hanno dimostrato una iperespressione di MET in circa il 65% dei casi di carcinoma gastrico, le mutazioni attivanti di MET sono un evento più raro. Un copy number gain (CNG) di MET >4 copie si riscontra nel 20% dei casi e >5 nel 5-10% circa. Inoltre, un recente studio ha dimostrato che la presenza di una mutazione troncante nel promotore di HGF puo' determinarne la upregulation.
Nello studio presentato, CNG di MET elevato e l'attivazione del promotore di HGF sono stati studiati in una serie consecutiva di 95 pazienti con carcinoma gastrico avanzato trattati con chemioterapia esclusiva e correlati con la sopravvivenza e con la presenza di carcinosi peritoneale, un noto fattore prognostico negativo.
La mediana di sopravvivenza era di 9.7 mesi negli 80 pazienti con CNG<5 (casi definiti MET negativi) e 6.4 mesi nei 15 pazienti con CNG>5 (casi definiti MET positivi) (p<0.001); il dato reggeva nel modello in multivariata. Inoltre, la combinazione di positivita' di MET e presenza di mutazione con attivazione di HGF era maggiormente frequente nei pazienti con carcinosi peritoneale.
Con i limiti interpretativi di una casistica poco numerosa, lo studio conferma il valore prognostico negativo di MET nel carcinoma gastrico avanzato e la possibile attivazione del'asse MET/HGF nei pazienti con carcinosi peritoneale. I risultati contribuiscono al background biologico per il potenziale utilizzo di inibitori di MET quando la alterazione genica fosse il driver della patologia.