L'incidenza del cancro del colon aumenta nella fascia di popolazione giovane e le caratteristiche della malattia sembrano essere più aggressive. Ma quali sono le evidenze?
Fontana E, et al. Early-Onset Colorectal Adenocarcinoma in the IDEA Database: Treatment Adherence, Toxicities, and Outcomes With 3 and 6 Months of Adjuvant Fluoropyrimidine and Oxaliplatin. J Clin Oncol. 2021 Nov 9
Sebbene l'età mediana alla diagnosi superi i 70 anni, nei paesi industrializzati - dove spopola lo stile di vita occidentale - l'incidenza dei tumori intestinali è in aumento tra i giovani adulti. In questa fascia di popolazione under 50, la neoplasia è definita come early-onset colorectal cancer (EO CRC, in accordo alla definizione di Murphy CC, et al. Young-Onset Colorectal Cancer: Earlier Diagnoses or Increasing Disease Burden? Gastroenterology 2017). Questa malattia sembra avere caratteristiche distinte da quella diagnosticata in età più tardive. Una recente analisi del gruppo collaborativo REACCT (Jama Surg 2021) ha definito quali fossero i fattori di rischio di questa condizione, che produrrebbe la diagnosi del 10% dei tumori del colon e un quarto di quelli del retto.
Le conclusioni del report erano preoccupanti: oltre a poter avere un ritardo diagnostico, gli EO CRC hanno un comportamento clinico maggiormente aggressivo rispetto alla stessa neoplasia diagnosticata in età più avanzata, con un rischio del 37% superiore di avere diffusione linfonodale locoregionale e del 54% superiore di avere metastasi a distanza.
In questa analisi non pianificata del trial collaborativo IDEA (16.349 pazienti inclusi, con analisi dei dati individuali) mira a verificare le caratteristiche di queste neoplasie insorte in età giovanile, unitamente alla aderenza al trattamento ed alle possibili complicanze legate alla terapia. Al fine di ridurre i fattori confondenti dei decessi potenzialmente non legati alla patologia oncologica, sono stati considerati il tempo alla ricaduta (relapse free a 3 anni) e la sopravvivenza cancro-specifica (cancer-specific mortality rate a 5 anni).
Il 10% dei pazienti inclusi nell'IDEA era classificato come EO CRC.
Rispetto a quella insorta negli ultracinquantenni, la malattia insorta prima dei 50 anni aveva una simile estensione nel T (T4=24% vs T4=23%), ma una probabilità leggermente superiore di ampia estensione linfonodale (N2 24% vs 22%, p<0.01).
Il PS ECOG ottimale era maggiormente frequente (86% vs 80%), come anche la probabilità di completare la terapia indicata (83.2% vs 78.2%), soprattutto se considerata con durata di sei mesi.
La tossicità gastrointestinale era maggiormente frequente negli EO CRC vs i late onset.
Da notare, tuttavia, che i risultati di outcome erano meno buoni per pazienti in cui la diagnosi fosse avvenuta prima dei 50 anni. In particolare, si segnala un ridotto RFS rate a 3 anni (54% vs 65%, HR 1.33, 95%CI 1.14-1.55) e una aumentata mortalità cancro-specifica a 5 anni (23% vs 20%, HR 1.21, 95%CI 1.00-1.47), indipendentemente dalla durata del trattamento adiuvante (DFS 57% vs 56% per 3 o 6 mesi di terapia).
Nel tumore del colon in stadio III radicalmente operato (soprattutto nel gruppo ad alto rischio per T4 o N2), la diagnosi prima dei 50 anni identifica un gruppo prognosticamente sfavorito, che mantiente un elevato rischio di recidiva nonostante il migliore ECOG PS iniziale, la più adeguata aderenza alla terapia e la maggiormente corretta treatment-intensity.
Le cause della maggiore aggressività biologica della malattia diagnosticata in età precoce non sono note (sebbene negli EO CRC vi sia più alta incidenza di instabilità microsatellitare, ipometilazioni e alterazioni di p53, la localizzazione prossimale, le mutazioni di APC, RAS e BRAF sono più frequenti nell'età avanzata).
Quali risvolti nella prtica clinica?
1. Dalle analisi pubblicate emerge un 6% di beneficio incrementale in EFS a tre anni per la terapia prolungata, il che suggerisce di valutare la durata di sei mesi di trattamento adiuvante nei pazienti con tumore insorti prima dei 50 anni.
2. E' imperativo un ferreo controllo di altri fattori di rischio dopo la terapia adiuvante negli EO CRC: controllo di sovrappeso e obesità, attività fisica, stile di vita e sorveglianza endoscopica diventano mandatori.
Purtroppo, i dati ribadiscono che l'epoca di insorgenza di questa malattia rende del tutto inefficace le strategie di screening, consigliate dalle linee guida in età superiore ai 50 anni.