Non è certo una novità per la comunità oncologica internazionale discutere e sostenere apertamente il beneficio delle cure simultanee. Molti lo proclamano, molti altri difendendo la posizione a spada tratta.
Ma poi, nella realtà, in quanti ospedali questo servizio è davvero messo in pratica?
Infatti, esistono differenti barriere di resistenza alla messa in opera di un efficiente counselling nutrizionale e psicologico già dall'esordio della malattia o almeno all'inizio del percorso terapeutico in fase avanzata. Tra queste, certamente si annovera anche un difetto di evidenza favorevole, dimostrata per alcune specifiche malattie oncologiche (Temel JS, et al. N Engl J Med 2010), ma non per tutte.
Sebbene sia noto che la perdita di peso - che progressivamente conduce alla sindrome di anoressia cachessia - impatti negativamente sulla tolleranza ai trattamenti oncologici, riduca la qualità della vita e condizioni il risultato delle cure, spesso questo problema è sottovalutato.
La grande sensibilità dell'associazionismo italiano (con la FAVO, tra tutti) ha dedicato forti attenzioni al tema e in collaborazione con le Società scientifiche ha creato consapevolezza diffusa, aiutando clinici e pazienti. In parallelo, anche il supporto psicologico
Per quantificare l'impatto di una presa in carico globale, che includa oltre al trattamento farmacologico oncologico anche il supporto nutrizionale ed emotivo, gli autori hanno disegnato un trial randomizzato in cui pazienti con neoplasia esogfagogastrioco avanzata non pretrattati, ECOG PS e malattia misurabile secondo criteri RECIST hanno ricevuto la sola chemioterapia ovvero chemioterapia integrate a terapie simultanee integrate e multiprofessionali. In particolare, i pazienti nel braccio sperimentale ricevevano un supporto con counselling nutrizionale (NRS-2002 e PG-SGA) ed emotivo (termometro del distress, HADS, PHQ-9).
Da un punto di vista tecnico, la randomizzazione era 2:1 con IWRS; l'endpoint primario dello studio era la valutazione della sopravvivenza overall mentre tra gli endpoint secondari vi era la QOL misurata con EORTC QLQ-C30); i pazienti assegnati al braccio standard che avessero necessitato di consulenza nutrizionale o psicologica durante il percorso di cura non erano valutati nel braccio sperimentale.