Sembra di sentire una diversa accezione, semplicemente spostando la posizione dell’aggettivo “semplice”. Il tema è quello del valore da attribuire al riscontro ecografico di una cisti ovarica. Reperto relativamente comune, potenziale generatore di ansia. Cerchiamo di approfondire.
Smith-Bindman R, et al. Risk of Malignant Ovarian Cancer Based on Ultrasonography Findings in a Large Unselected Population. JAMA Intern Med 2018 [Epub ahead of print]
La domanda principale riguarda il rischio di carcinoma ovarico associato al riscontro ecografico di una formazione ovarica.
La casistica, funzionale allo studio caso-controllo, è non selezionata e coinvolge donne sottoposte ad ecografia pelvica tra gennaio 1997 e dicembre 2008 (Kaiser Permanente Washington).
Lo studio ha incluso 72093 donne e si è concluso nell’aprile 2017.
Le caratteristiche ecografiche dei rilievi ovarici sono state misurate in 1043 donne e stimate per l’intera coorte.
Al fine di individuare l’incidenza di carcinoma ovarico si è ricorso a dati dal registro tumori.
In 210 donne è stato diagnosticato un carcinoma ovarico. Di queste, 49 avevano un’età < 50 anni e 161 ≥ 50 anni.
Il rischio di carcinoma ovarico è risultato significativamente elevato a seguito del riscontro di cisti complesse o di formazioni solide, con likelihood ratios relative alle donne con ovaie normali da 8 a 74 e con un rischio a 3 anni variabile tra 9 e 430 casi per 1000 donne in base all’età e alle caratteristiche ecografiche.
Di contro, nel 23.8% delle donne di età < 50 anni e nel 13.4% delle donne di età ≥ 50 anni, il riscontro di cisti semplici non ha determinato un aumento del rischio di carcinoma ovarico. Infatti, i likelihood ratios associati con il riscontro di cisti semplici sono stati pari a 0 nelle donne < 50 anni (nessun carcinoma evidenziato) e pari a 0.10 (95% CI, 0.01-0.48) nelle donne di età ≥50 anni, con un rischio assoluto a 3 anni variabile da 0 a 0.5 casi per 1000 donne.
Il crescente ricorso all’ecografia pelvica ha portato al frequente riscontro di formazioni ovariche, la maggior parte delle quali corrisponde a lesioni benigne che riflettono normali processi fisiologici.
Il rilievo più comune è quello di una cisti semplice, in presenza della quale viene usualmente adottato un programma di sorveglianza.
Tuttavia, sulla base dei risultati dello studio, tale approccio non sembrerebbe giustificato. Infatti, una diagnosi ecografica di cisti semplice non si associa ad un rischio aumentato di carcinoma ovarico, a differenza di quanto avviene per le cisti complesse e per le formazioni solide.
Questa osservazione è valida indipendentemente dalle dimensioni. Una cisti semplice, se caratterizzata come tale, anche se grande, non si associa ad un incremento del rischio.