Prima evidenza scientifica di beneficio da un agente biologico nel trattamento del carcinoma della cervice uterina avanzato.
Tewari KS, et al. Improved survival with bevacizumab in advanced cervical cancer. N Engl J Med 2014;370:734-43.
Studio 2x2 fattoriale, in cui 452 pazienti con carcinoma della cervice in stadio avanzato (metastatico, recidivato o persistente) sono state assegnate a ricevere chemioterapia a base di platino o meno, con o senza bevacizumab. Il bevacizumab è stato somministrato alla dose di 15 mg/kg. Lo schema chemioterapico a base di platino consisteva in cisplatino alla dose di 50 mg/m2 associato a paclitaxel (135 o 175 mg/m2). L'alternativa senza platino proponeva il topotecan 0.75 mg/m2 nei giorni 1-3, associato a paclitaxel 175 mg/m2 al giorno 1. I cicli venivano ripetuti ogni 21 giorni.
Endpoint primario dello studio: sopravvivenza globale.
Ad un follow-up di 20.8 mesi, la sopravvivenza globale è risultata superiore fra le pazienti trattate con bevacizumab e chemioterapia (17 vs. 13.3 mesi; HR 0.71; 98% IC 0.54-0.95; p=0.004). L'aggiunta di bevacizumab ha prodotto anche un maggior tasso di risposta (48% vs. 36%, p=0.008). Riguardo alla chemioterapia, la combinazione topotecan–paclitaxel non è risultata superiore alla combinazione cisplatino–paclitaxel (HR per morte: 1.20; 99% IC 0.82-1.76). In termini di tollerabilità, l'associazione bevacizumab-chemioterapia ha determinato una maggiore incidenza di ipertensione di grado ≥ 2 (25% vs. 2%; p<0.001), di eventi tromboembolici di grado ≥3 (8% vs. 1%; p=0.001), e di fistole gastrointestinali di grado ≥ 3 (6% vs. 0%; p=0.002). Il beneficio in sopravvivenza osservato con l'impiego di bevacizumab non è stato affiancato da un corrispondente vantaggio in termini di qualità di vita.
Il bevacizumab è il primo agente biologico a dimostrare un beneficio terapeutico (3.7 mesi di vantaggio in sopravvivenza) nel carcinoma della cervice uterina.
Nell'interpretazione dei risultati, occorre tener conto delle caratteristiche della popolazione studiata:
Rimane cruciale, così come in altre patologie, l'identificazione di fattori predittivi del beneficio da bevacizumab.