Uno studio canadese, mediante l’impiego di patient-reported outcomes e un dispositivo indossato dalle pazienti, ha analizzato l’associazione del livello di attività fisica e del tempo trascorso in sedentarietà con i sintomi depressivi, la fatigue, il dolore, per vari anni dopo il trattamento.
Doré, I., Plante, A., Peck, S.S. et al. Physical activity and sedentary time: associations with fatigue, pain, and depressive symptoms over 4 years post-treatment among breast cancer survivors. Support Care Cancer (2021). https://doi.org/10.1007/s00520-021-06469-2
Sulla base delle raccomandazioni internazionali, l’attività fisica è fortemente raccomandata nei pazienti oncologici sottoposti a intervento a intento curativo, in quanto in vari tipi di tumori, tra i quali il tumore della mammella, è stato dimostrato un effetto positivo sulla qualità di vita nonché sulla riduzione del rischio di recidiva.
Quale effetto ha l’attività fisica, e la riduzione del tempo trascorso in sedentarietà, su sintomi chiave per la qualità di vita delle donne operate per un tumore al seno, come i sintomi depressivi, la fatigue, il dolore?
Per rispondere a questo quesito, gli autori canadesi dell’articolo pubblicato ad agosto 2021 da Supportive Care in Cancer hanno analizzato prospetticamente un gruppo di pazienti sottoposte a trattamento primario per un carcinoma della mammella, dal completamento del trattamento iniziale (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) per un periodo di 4 anni.
Obiettivi dello studio erano la descrizione dell’associazione tra l’attività fisica moderata-vigorosa e il tempo trascorso in sedentarietà, con i sintomi depressivi, la fatigue e il dolore.
I sintomi erano raccolti mediante l’impiego di patient-reported outcomes:
Le donne indossavano un accelerometro per misurare l’attività fisica e il tempo trascorso in sedentarietà. Le misurazioni previste dal protocollo avvenivano per un periodo di 7 giorni ogni 3 mesi nel primo anno e a distanza di 2 e 4 anni dal completamento del trattamento primario.
L’analisi multivariata è stata condotta correggendo per variabili legate alle caratteristiche delle pazienti (età, body mass index, istruzione) e variabili legate al tumore (stadio, tempo trascorso dal trattamento).
L’analisi è stata condotta su 199 donne, di età media pari a 55 anni.
L’attività fisica moderata-intensa e il tempo trascorso in sedentarietà sono risultati entrambi significativamente associati ai sintomi depressivi. Non è stata evidenziata un’associazione significativa con la fatigue.
Il tempo trascorso in sedentarietà è risultato significativamente associato al dolore, per il periodo di 4 anni dopo il trattamento primario.
Nel dettaglio, livelli elevati di attività fisica moderata-vigorosa sono risultati associati a punteggi più bassi di sintomi depressivi (p < 0.001).
Elevati livelli di tempo trascorso in sedentarietà sono risultati ssociati a punteggi più alti di sintomi deprssivi (p < 0.001).
Elevati livelli di tempo trascorso in sedentarietà sono risultati associati a punteggi più elevati di dolore (p = 0.001).
Gli autori commentano i propri risultati alla luce della ampia letteratura esistente sul ruolo dell’attività fisica nelle pazienti sottoposte a trattamenti a intento curativo per un carcinoma della mammella.
Pur non avendo confermato un’associazione significativa con la fatigue, i risultati contenuti nel lavoro canadese documentano una forte associazione di una maggiore attività fisica e un minore tempo trascorso in sedentarietà con meno sintomi depressivi e con meno dolore.
Uno dei punti di forza del lavoro è quello di aver misurato prospetticamente l’attività fisica mediante uno strumento indossato dalle pazienti, non in un singolo periodo ma in più osservazioni, sia immediatamente dopo il completamento del trattamento primario, sia a distanza di vari anni.
Trattandosi di uno studio osservazionale, le analisi di associazione non sono in grado di stabilire una vera relazione causa-effetto (i dolori potrebbero condizionare l’attività fisica, limitandola, e analoga considerazione si può ipotizzare per i sintomi depressivi).
Pur con tale limite, il risultato canadese si inserisce nella letteratura a supporto dell’attività fisica nelle donne operate per tumore al seno, producendo risultati ottenuti con patient-reported outcomes per i sintomi (depressione, fatigue, dolore) e con uno strumento wearable per misurare in maniera oggettiva l’attività fisica e la sedentarietà delle pazienti.
Le linee guida AIOM 2020, pur con una qualità globale delle evidenze bassa e una forza della raccomandazione positiva debole, raccomandano che l’adozione di uno stile di vita protettivo, che comprende interventi dietetici e l’esercizio fisico regolare, può essere suggerito a tutte le pazienti operate di tumore al seno, per il miglioramento della qualità di vita e la riduzione del rischio di recidiva tumorale.