Quali differenze tra antiaromatasi e tamoxifene nel trattamento di donne con carcinoma mammario ER-positivo in post-menopausa?
L'Early Breast Cancer Trialists' Collaborative Group analizza i dati individuali di oltre 30.000 pazienti.
Early Breast Cancer Trialists' Collaborative Group (EBCTCG). Aromatase inhibitors versus tamoxifen in early breast cancer: patient-level meta-analysis of the randomised trials. Lancet 2015 Jul 23 [Epub ahead of print]
Il trattamento endocrino del carcinoma mammario in post-menopausa prevede diverse opzioni: tamoxifene, antiaromatasi, sequenza di tamoxifene e antiaromatasi.
L'Early Breast Cancer Trialists’ Collaborative Group ha condotto una metanalisi su dati individuali di 31920 donne in postmenopausa con diagnosi di carcinoma mammario ER-positivo. I trial analizzati comprendevano i seguenti confronti:
Misure di outcome: recidiva da carcinoma mammario, morte per carcinoma mammario, morte
senza recidiva, morte per qualsiasi causa.
5 anni di antiaromatasi verso 5 anni di tamoxifen:
5 anni di antiaromatasi verso 2–3 anni di tamoxifen seguiti da antiaromatasi fino al 5° anno:
2–3 anni di tamoxifen seguiti da antiaromatasi fino al 5° anno verso 5 anni di tamoxifen:
Un'analisi aggregata dei tre tipi di confronto ha mostrato un vantaggio dall'impiego dell'antiaromatasi nei periodi in cui i bracci di trattamento differivano (RR 0.70, 0.64–0.77), ma non negli anni successivi (RR 0.93, 0.86–1.01; 2p=0.08).
La mortalità per carcinoma mammario, viceversa, era ridotta sia confrontando i trattamenti nei periodi in cui differivano (RR 0.79, 0.67–0.92) sia confrontando i trattamenti negli anni successivi (RR 0.89, 0.81–0.99), sia nell'intero periodo (RR 0.86, 0.80–0.94; 2p=0.0005).
Il vantaggio con l'antiaromatasi è stato osservato anche in termini di mortalità per tutte le cause (RR 0.88, 0.82–0.94; 2p=0.0003).
La riduzione del rischio è stata poco influenzata da fattori quali l'età, il body-mass index, lo stadio, il grado, lo stato del recettore progestinico o lo stato di HER2.
Effetti collaterali
La terapia con antiaromatasi, confrontata con il tamoxifen, riduce il rischio di recidiva di circa il 30% in termini proporzionali. Il vantaggio si osserva mentre i trattamenti differiscono, ma non dopo.
La terapia con antiaromatasi, confrontata con il tamoxifen, riduce la mortalità a 10 anni di circa 15% in termini proporzionali.
La terapia con antiaromatasi, rispetto a nessun trattamento endocrino, riduce la mortalità a 10 anni di circa 40% in termini proporzionali.
Da notare che il vantaggio si mantiene nei diversi sottogruppi analizzati ed è un effetto di classe (indipendente dal tipo di antiaromatasi utilizzato). Numericamente, il guadagno è funzione del rischio di partenza: pur non variando il beneficio proporzionale, il beneficio assoluto è maggiore laddove il rischio di recidiva/morte è, di base, più alto.