Patologia mammaria
Martedì, 19 Novembre 2019

Carcinoma mammario: quel genere di differenza prognostica

A cura di Fabio Puglisi

Uno studio di coorte basato sul registro del National Cancer Database statunitense ha analizzato i dati di quasi due milioni di pazienti che avevano ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario tra il gennaio 2004 e il dicembre 2014. Con il carcinoma mammario maschile che rappresenta circa l’1% di tutte le diagnosi, è stato possibile esaminare le differenze di genere. 

Wang F, et al. Overall Mortality After Diagnosis of Breast Cancer in Men vs Women. JAMA Oncol 2019 [Epub ahead of print]

Lo studio di coorte ha incluso 1.816.733 pazienti americani (16.025 maschi, età media 63 anni; 1.800.708 femmine, età media 59.9 anni).

  • Principale misura di outcome: overall survival.
  • Misure secondarie di outcome: mortalità a 3 anni, mortalità a 5 anni.

Le differenze di mortalità sono state studiate mediante analisi di Kaplan-Meier. Inoltre, sono state valutate le associazioni tra diverse variabili (razza/etnia, caratteristiche clinico-patologiche, trattamenti ricevuti, fattori correlati all’accesso alle cure), il genere (maschile vs femminile) e la mortalità, utilizzando modelli incrociati di regressione di Cox corretti per età.

Confrontati con le pazienti donne, gli uomini hanno avuto tassi di mortalità più alti in tutti gli stadi.


Maschi:

  • Tasso di sopravvivenza globale: 45.8% (95% CI, 49.5-54.0; P < .001)
  • Tasso di sopravvivenza a 3 anni: 86.4% (95% CI, 85.9-87.0; P < .001)
  • Tasso di sopravvivenza a 5 anni: 77.6% (95% CI, 76.8-78.3; P < .001).

Femmine:

  • Tasso di sopravvivenza globale: 60.4% (95% CI, 58.7-62.0; P < .001)
  • Tasso di sopravvivenza a 3 anni: 91.7% (95% CI, 91.7-91.8; P < .001)
  • Tasso di sopravvivenza a 5 anni: 86.4% (95% CI, 86.4-86.5; P < .001).

Complessivamente, le caratteristiche cliniche e i sotto-trattamenti sono risultati associati a un 63.3% di eccesso di mortalità fra i pazienti maschi. Una percentuale più alta di morti in eccesso nel sesso maschile è stata spiegata da questi fattori nei primi 3 anni dalla diagnosi (66.0%) e in tutti i pazienti con carcinoma mammario in stadio precoce (30.5% per lo stadio I e 13.6% per lo stadio II). Tuttavia, anche dopo aggiustamento per caratteristiche cliniche, trattamento, età, razza/etnia e accesso alle cure, il sesso è rimasto un fattore significativamente associato con la mortalità (hazard ratio [HR] aggiustato, 1.19; 95% CI, 1.16-1.23) con la mortalità a 3 anni (HR aggiustato, 1.15; 95% CI, 1.10-1.21) e con la mortalità a 5 anni (HR aggiustato, 1.19; 95% CI, 1.14-1.23).

Dopo una diagnosi di carcinoma mammario, i pazienti maschi hanno un tasso di morte del 19% più alto rispetto alla controparte femminile. Caratteristiche cliniche e sottotrattamenti sono responsabili dei due terzi di tale eccesso in mortalità nel sesso maschile.

Questi risultati, frutto dell’analisi una casistica molto ampia, sottolineano l’importanza di dedicare un adeguato spazio della ricerca allo studio delle caratteristiche biologiche e di altri fattori causali (compliance terapeutica, stili di vita) implicati in questa significativa disparità prognostica.