Quanto tempo ci si può concedere dall'intervento chirurgico all'inizio della chemioterapia adiuvante per carcinoma mammario?
Quesito frequente con diverse implicazioni cliniche. Un'analisi su circa 25.000 donne fa il punto sull'argomento e prova a fornire una risposta.
Chavez-MacGregor M, Clarke CA, Lichtensztajn DY, Giordano SH. Delayed Initiation of Adjuvant Chemotherapy Among Patients With Breast Cancer. JAMA Oncol 2016;2(3):322-9.
La chemioterapia adiuvante migliora l'outcome di pazienti con carcinoma mammario. Tuttavia, non è noto quale sia l'intervallo ottimale dalla chirurgia all'avvio del trattamento sistemico. S'ipotizza che iniziare tardivamente possa ridurre i benefici associati alla chemioterapia.
Disegno: studio osservazionale, condotto su una popolazione di 24.843 donne con diagnosi di carcinoma mammario in stadio I-III, trattate con chemioterapia adiuvante nel periodo tra gennaio 2005 e dicembre 2010. I dati sono stati ricavati dal registro tumori della California e sono stati analizzati tra agosto 2014 e agosto 2015.
Analisi e misure di outcome: il tempo alla chemioterapia (time to chemotherapy, TTC) è stato definito come il numero di giorni tra la chirurgia e la prima somministrazione di chemioterapia. Inoltre, il TTC è stato definito “prolungato” se trascorsi ≥ 91 giorni dall'intervento all'inizio del trattamento adiuvante.
L’outcome è stato valutato in termini di overall survival e di breast cancer-specific survival. Per valutare la relazione tra TTC e outcome sono stati utilizzati la regressione logistica e i modelli di Cox (proportional hazard models).
In totale, l’analisi è stata condotta su 24.843 pazienti con un’età mediana di 53 anni. Il TTC è stato pari a 46 giorni.
Fattori sono associati a un prolungamento del TTC:
• livello socio-economico basso
• ricorso a una chirurgia ricostruttiva
• assicurazione non privata
• etnia ispanica
• razza nera non ispanica
Utilizzando come riferimento la categoria di pazienti che ricevevano una chemioterapia entro 31 giorni dalla chirurgia, non è emerso alcun effetto negativo sull’outcome per le pazienti con un TTC compreso tra 31 e 60 giorni o tra 60 e 90 giorni.
Le pazienti trattate dopo 91 o più giorni dalla chirurgia hanno avuto una prognosi peggiore in termini di overall survival (hazard ratio [HR], 1.34; 95% CI, 1.15-1.57) e di breast cancer-specific survival (HR, 1.27; 95% CI, 1.05-1.53).
L’analisi di sottogruppo che ha preso in considerazione i diversi profili biologici tumorali, ha evidenziato una associazione significativa tra TTC più lungo e prognosi peggiore in presenza di carcinoma mammario “triple-negative” (HR, 1.53, 95% CI 1.17-2.00 per overall survival; HR 1.53, 95% CI 1.17-2.07, per breast cancer-specific survival). La stessa associazione non è risultata statisticamente significativa per i sottotipi luminali o HER2 positivi.
Dopo un intervento chirurgico con intento radicale, un ritardo nell'inizio della chemioterapia adiuvante si traduce in un danno in termini di prognosi a lungo termine.
E' opportuno rimanere entro il limite temporale dei 90 giorni (3 mesi) dalla chirurgia all'avvio del trattamento chemioterapico.
L'effetto negativo in termini di outcome è più evidente per il sottogruppo di patologia "triple-negative".