Consenso multidisciplinare e linee guida sui margini di resezione dopo chirurgia conservativa e radioterapia per carcinoma mammario. Le raccomandazioni sono basate sui risultati di una metanalisi di 33 studi su 28.162 pazienti che ha valutato l'associazione tra distanza dei margini e recidiva ipsilaterale.
Moran MS, et al. Society of Surgical Oncology-American Society for Radiation Oncology Consensus Guideline on Margins for Breast-Conserving Surgery With Whole-Breast Irradiation in Stages I and II Invasive Breast Cancer. J Clin Oncol 2014; [Epub ahead of print]
La valutazione dei margini di resezione chirurgica dopo intervento conservativo per carcinoma mammario è, da tempo, oggetto di studio per le potenziali implicazioni in termini di recidiva locale.
I margini vengono definiti "negativi" in assenza di cellule tumorali nella sezione chinata. Usualmente, in presenza di margini "positivi" viene effettuata una re-escissione o una conversione a mastectomia al fine di ridurre il rischio di recidiva locale. La relazione tra ampiezza dei margini (distanza tra il tumore e il bordo del tessuto circostante che viene asportato in toto) e rischio di recidiva locale è tra gli aspetti più dibattuti dalla comunità scientifica.
Una revisione sistematica di 33 studi su 28162 pazienti con carcinoma mammario sottoposte a chirurgia conservativa e radioterapia su parenchima mammario residuo ha costituito la base di evidenza scientifica per la definizione di linee guida sui margini di resezione chirurgica. Tali raccomandazioni sono state approvate e supportate dalle seguenti società scientifiche:
Il riscontro di margini chirurgici positivi è associato ad un rischio di recidiva locale due volte maggiore rispetto allo stato di margini negativi. Tale incremento del rischio non è mitigato dalla presenza di una biologia favorevole, dall'impiego di terapia endocrina o dal boost di radioterapia. Una distanza maggiore tra tumore e bordo di tessuto chinato non riduce il rischio di recidiva sia nella popolazione generale che fra le pazienti giovani o in presenza di istologia sfavorevole, di istotipo lobulare o di estesa componente intraduttale.
In pazienti sottoposte a chirurgia conservativa e radioterapia complementare per carcinoma mammario, la pratica di effettuare un re-intervento al fine di ottenere una maggiore distanza tra tumore e bordo di escissione chirurgica, in assenza di margini positivi, non è giustificata dall'attuale evidenza scientifica.
Tali considerazioni non si applicano in presenza di una delle seguenti condizioni (non contemplate nella metanalisi): residuo di microcalcificazioni sospette, patologia in stadio III, pregressa chemioterapia neoadiuvante, assenza di radioterapia complementare o trattamento solo parziale, diagnosi di carcinoma intraduttale puro.