RIchiedere una valutazione dei livelli di colesterolemia in pazienti con carcinoma mammario ha molteplici implicazioni cliniche:
Un'analisi ancillare dello studio BIG 1-98 valuta l'associazione tra utilizzo di agenti ipocolesterolemizzanti e rischio di recidiva.
Borgquist S, et al. Cholesterol, Cholesterol-Lowering Medication Use, and Breast Cancer Outcome in the BIG 1-98 Study. J Clin Oncol 2017 (in press)
E' stato ipotizzato che i farmaci ipocolesterolemizzanti possano avere un ruolo nel prevenire le recidive da carcinoma mammario. Tali agenti agirebbero attenuando il segnale sul recettore estrogenico attraverso una riduzione dei livelli del 27-idrossicolesterolo, metabolita del colesterolo. L'impatto del trattamento endocrino sui livelli di colesterolo e l'ipercolesterolemia di per se potrebbero quindi contrastare l'efficacia stessa degli inibitori dell'aromatasi.
Il BIG 1-98 è uno studio randomizzato di fase III in doppio cieco che, tra il 1998 e il 2003, ha arruolato 8010 donne in post-menopausa con una diagnosi di carcinoma mammario positivo per i recettori estrogenici.
Bracci di trattamento (durata del trattamento: 5 anni):
Sottostudio (condotto su 7963 pazienti che avevano ricevuto almeno una dose di terapia endocrina):
Endpoint considerati:
Le pazienti trattate con tamoxifene hanno sperimentato una riduzione dei livelli sierici di colesterolo, mentre fra le pazienti assegnate a letrozolo non sono state osservate variazioni della colesterolemia rispetto ai valori pre-trattamento endocrino.
Delle 789 pazienti che hanno iniziato una terapia ipocolesterolemizzante durante il trattamento antiormonale, la maggior parte apparteneva al braccio di monoterapia con letrozolo (n = 318). A seguire, la frequenza di utilizzo era così distribuita: tamoxifen-letrozolo (n = 189), letrozolo-tamoxifen (n = 176), tamoxifen (n = 106).
Iniziare un trattamento ipocolesterolemizzante durante la terapia antiormonale è associato a un outcome migliore in termini di:
L'effetto prognostico del trattamento ipocolesterolemizzante non è stato osservato fra le pazienti trattate con il solo tamoxifen.
Il 27-idrossicolesterolo, metabolita del colesterolo, agisce come ligando del recettore estrogenico. Pertanto, nelle pazienti con carcinoma mammario, è stata ipotizzata una relazione tra livelli di colesterolo e prognosi.
Questa ipotesi è supportata dalla sottoanalisi dello studio BIG 1-98. In particolare, fra le pazienti che hanno utilizzato farmaci ipocolesterolemizzanti (statine e non) durante la terapia endocrina adiuvante (letrozolo) è stata osservata una riduzione del rischio di recidiva.
L'analisi è osservazionale e deve essere confermata da studi prospettici.