Patologia mammaria
Martedì, 14 Aprile 2015

Il POST di oggi fa il punto sul POST

A cura di Fabio Puglisi

L'overall survival (OS) è un endpoint clinico rilevante e allo stesso tempo dibattuto negli studi sul carcinoma mammario metastatico. E' infatti noto come, grazie alla disponibilità di diversi trattamenti efficaci, la sopravvivenza possa essere influenzata dalle terapie che vengono effettuate nel periodo post-progressione. Tuttavia, quanto di tale informazione è riportato in letteratura?

Raphael J, Verma S. Overall survival (OS) endpoint: an incomplete evaluation of metastatic breast cancer (MBC) treatment outcome. Breast Cancer Res Treat 2015;150:473-8.

Nella valutazione di uno studio clinico sul carcinoma mammario metastatico, occorre considerare che l'OS è influenzata dai trattamenti che vengono effettuati dopo la progressione, specialmente quando esistono diverse terapie efficaci che si traducono in linee multiple di trattamento.  Di conseguenza, al fine di identificare differenze significative in OS, gli studi devono avere un sample size ampio e prevedere un periodo di follow-up lungo. 
Pertanto, non risentendo dell'effetto dei trattamenti post-progressione, la progression-free survival (PFS) è spesso proposta quale endpoint primario negli studi di fase III in alternativa all'OS.

Altrettanto importante appare la definizione della post-progression surviva(PPS) con l'obiettivo di migliorare la comprensione dell'efficacia e del beneficio clinico associati a nuovi agenti antitumorali oggetto di studio.

Con queste premesse, è stata condotta una revisione della letteratura per rispondere alle seguenti domande:

  • I trial sul carcinoma mammario metastatico riportano informazioni sulla post-progression survival?
  • Gli stessi trial riportano informazioni sui trattamenti ricevuti dopo la progressione?

Criteri di eleggibilità per la selezione dei trial da analizzare

  • periodo della pubblicazione: tra il 1994 e il 2014
  • disegno: randomizzato di fase III
  • setting di patologia: carcinoma mammario metastatico, qualsiasi linea di trattamento

Sono stati analizzati 115 lavori che incontravano i criteri di eleggibilità. 

Caratteristiche principali

  • 69 studi (60%) di chemioterapia.
  • 32 studi (28%) con una terapia a bersaglio molecolare almeno in un braccio.
  • 14 (12%) studi di endocrinoterapia.
  • 68 studi (59%) valutavano trattamenti di prima linea. 
  • L'OS era l'endpoint primario o secondario rispettivamente in 14  (12%) e in 96 (83%) studi.
  • La PFS era l'endpoint primario o secondario rispettivamente in 74  (64 %) e in 54 (47%) studi. 


Dati sull'efficacia

  • Un beneficio statisticamente significativo in OS è stato osservato in 25 studi (22%). Fra questi, 14  (12%) valutavano trattamenti di prima linea e 11 (10%) riguardavano linee successive alla prima.
  • Un beneficio statisticamente significativo in PFS è stato osservato in 65 studi (57%). Fra questi, 39  (34%) valutavano trattamenti di prima linea e 26 (23%) riguardavano linee successive alla prima.

Dati sulla post-progressione

  • Solo pochi studi riportavano dati sulla PPS e sugli effetti della PPS sulla OS
  • 10 studi (9%) riportavano dati post-progressione in termini di tasso di risposta e PFS dopo la progressione
  • 3 studi (3%) riportavano la PPS e l'effetto sull'OS
  • 2 studi (2%) riportavano riguardo alla resistenza alle linee successive dopo la progressione al farmaco in studio
  • 15 studi (13%) riportavano il numero di linee terapeutiche dopo la progressione
  • 41 studi (36%) riportavano il tipo di trattamento dopo la progressione 

 

Solo pochi studi di fase III nel carcinoma mammario metastatico forniscono dati riguardo alla post-progression survival e correlano tale informazione con l'overall survival.

Nell'interpretazione dei risultati di uno studio clinico è stato sempre chiaro il valore di definire la popolazione in studio riguardo al PRE (pregresso) in termini di trattamenti ricevuti e dell'esito degli stessi (per es. disease free-interval quale predittore di beneficio al trattamento di prima linea).

Peccato che nelle ultime due decadi gli studi abbiano dimenticato il POST, trascurando l'importanza delle terapie effettuate dopo la progressione e dei relativi esiti.

Non ci resta che invocare buoni propositi per il futuro. Occorre guardare al PRE e al POST con pari dignità.