Qual è la gestione clinica più appropriata in presenza di metastasi encefaliche da carcinoma mammario HER2-positivo? Vediamo insieme le raccomandazioni dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO).
Ramakrishna N, et al. Recommendations on Disease Management for Patients With Advanced Human Epidermal Growth Factor Receptor 2-Positive Breast Cancer and Brain Metastases: ASCO Clinical Practice Guideline Update. J Clin Oncol 2018 [Epub ahead of print]
Attraverso una revisione sistematica della letteratura scientifica e dell’evidenza disponibile, sono state riviste le raccomandazioni ASCO (in precedenza licenziate nel 2014) per la gestione di pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo con metastasi encefaliche documentate o a rischio di coinvolgimento encefalico.
Un gruppo di esperti ha condotto conducted la revisione sistematica della letteratura (sia per il trattamento sistemico che per le metastasi al sistema nervoso centrale), identificando 622 articoli.
Outcomes di interesse: overall survival, progression-free survival, tossicità.
In totale sono state identificate e analizzate 622 pubblicazioni da cui non è emersa alcuna informazione aggiuntiva tale da giustificare una modifica delle raccomandazioni licenziate dall’ASCO nel 2014.
Raccomandazioni
Le pazienti con metastasi encefaliche da carcinoma mammario HER2-positivo dovrebbero ricevere un trattamento appropriato sia per il controllo locale che per il controllo sistemico della malattia.
Le terapie locali includono la chirurgia, la “whole-brain radiotherapy” e la radiochirurgia stereotassica.
Le altre opzioni terapeutiche includono la terapia sistemica, la best supportive care, la partecipazione a trial clinici e/o le cure palliative.
La scelta del trattamento dipende da diversi fattori fra cui la prognosi della paziente, la presenza o meno di sintomi, la resecabilità, il numero e le dimensioni delle metastasi, la terapia effettuata in precedenza, l’entità di diffusione metastatica.
L’impiego routinario di una risonanza magnetica encefalica per screenare riguardo alla presenza di localizzazioni encefaliche non è raccomandato. Piuttosto, l’alta incidenza di metastasi encefaliche in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo suggerisce l’opportunità che i clinici adottino una soglia bassa per la richiesta di risonanza in presenza di sintomi anche minimamente suggestivi di coinvolgimento encefalico.