Efficacia verso tollerabilità, compromesso non sempre facile. Nel contesto del trattamento neoadiuvante del carcinoma mammario, lo studio GeparSepto dimostra che una riduzione di dose di nab-paclitaxel limita la tossicità senza pregiudicare la probabilità di risposta patologica completa.
Furlanetto J, et al. Efficacy and safety of nab-paclitaxel 125 mg/m(2) and nab-paclitaxel 150 mg/m(2) compared to paclitaxel in early high-risk breast cancer. Results from the neoadjuvant randomized GeparSepto study (GBG 69). Breast Cancer Res Treat 2017 [Epub ahead of print]
Lo studio GeparSepto ha dimostrato che il nab-paclitaxel rispetto al paclitaxel tradizionale determina un tasso di pCR superiore (38 vs. 29% p<0.001), quando utilizzato in fase neoadiuvante prima di una chemioterapia a base di antracicline per carcinoma mammario. L'incremento in pCR è più evidente nella sottopopolazione "triple negative" (48 vs. 26%; p<0.001).
Un'analisi ad interim condotta nelle prime 60 pazienti ha evidenziato una maggiore incidenza di tossicità neurologica (neuropatia sensoriale periferica) di grado 3-4 con il nab-paclitaxel rispetto al paclitaxel (10 vs. 0%). Per tale motivo, il protocollo è stato emendato per ridurre la dose di nab-paclitaxel da 150 mg/m2/settimana (nP150) a 125 mg/m2/settimana (nP125).
La pubblicazione oggetto dell'oncotweet riporta i dati di efficacia, sicurezza e compliance in base alle due differenti dosi di nab-paclitaxel confrontate con il paclitaxel alla dose di 80 mg/m2/settimana (P80).
Criteri di inclusione dello studio GeparSepto: carcinoma mammario uni- o bilaterale > 2 cm o di dimensioni tra 1 e 2 cm se presente uno dei seguenti fattori di rischio: stato linfonodale positivo, stato recettoriale negativo, stato di HER2 positivo, Ki67 ≥20%.
Tra luglio e dicembre 2013, lo studio ha arruolato 1229 pazienti. In totale, 1206 pazienti hanno iniziato il trattamento (229 con nP150, 377 con nP125, 226 con P80 prima dell'emendamento e 374 con P80 dopo l'emendamento).
Compliance: Le riduzioni di dose sono state osservate più frequentemente nelle pazienti trattate con nP150 rispetto alle pazienti trattate con nP125 (33.6 vs. 28.1%), per lo più a causa di tossicità non ematologiche (25.9 vs. 19.0%). Le riduzioni per tossicità ematologica sono occorse nel 6.8% con nP150, nel 4.9% con nP125, e nel 2.5% con P80. Una interruzione definitiva del trattamento è stata osservata nel 26.8% delle pazienti trattate con nP150, nel 16.6% delle pazienti trattate con nP125 e nel 13.3% delle pazienti che hanno ricevuto P80.
Tossicità:
Efficacia:
Lo studio di fase III GeparSepto ha evidenziato un significativo incremento nel tasso di pCR con l'impiego di nab-paclitaxel rispetto al paclitaxel quale parte di uno schema di chemioterapia neoadivante per il carcinoma mammario. Il vantaggio in pCR è stato osservato indipendentemente dalla dose di nab-paclitaxel utilizzata.
Va notato che la riduzione di dose di nab-paclitaxel (da 150 mg/m2/settimana a 125 mg/m2/settimana) si è tradotta in una riduzione significativa della tossicità. In particolare, la neuropatia sensoriale periferica di grado 3-4 è quasi dimezzata con la schedula 125/m2/settimana e, parimenti, il tempo mediano alla risoluzione è risultato pari alla metà favorendo la compliance terapeutica delle pazienti.
Sebbene l'osservazione sia maturata da un'analisi pre-pianificata in assenza di randomizzazione, la schedula 125 mg/m2/settimana (vs. la schedula 150 mg/m2/settimana) non sembra ridurre la probabilità di ottenere una pCR.
Lo studio ETNA, d'altro canto, adottando schedule differenti (nab-paclitaxel 125 mg/m2 e paclitaxel 90 mg/m2 somministrati nei giorni 1,8,15 q28 rispetto alla somministrazione settimanale continua del GeparSepto), ha evidenziato solo un trend a favore del braccio con nab-paclitaxel in termini di pCR. Sono in corso le analisi per valutare la relazione tra "relative total dose intensity" ed efficacia.