Patologia mammaria
Giovedì, 28 Novembre 2024

Nuove mappe per orientarsi nel labirinto del carcinoma mammario metastatico

A cura di Fabio Puglisi

Quanto le mappe spaziali possono rivelare sulla dinamica delle metastasi da carcinoma mammario? Uno studio ambizioso e innovativo utilizza un approccio multi-modale per analizzare biopsie da differenti sedi metastatiche, combinando sequenziamento di singola cellula (scRNA-seq, snRNA-seq) e tecniche di profilazione spaziale (Slide-seq, MERFISH, ExSeq, CODEX). L’obiettivo è tracciare una mappa dettagliata delle espressioni molecolari e cellulari, esplorando differenze nella composizione cellulare, espressione genica e organizzazione spaziale delle cellule tumorali e del loro microambiente. I risultati promettono di definire nuovi paradigmi terapeutici.

Klughammer J et al. A multi-modal single-cell and spatial expression map of metastatic breast cancer biopsies across clinicopathological features. Nat Med 2024;30(11):3236-3249.

Le metastasi rappresentano la principale causa di morte per carcinoma mammario, ma il loro microambiente rimane poco studiato. Utilizzando biopsie da 60 pazienti con diverse combinazioni di recettori (HR+/HER2−, HR+/HER2+, HR−/HER2+, HR−/HER2−) e localizzazioni (fegato, osso, polmone, cute, altre e), lo studio si è avvalso di tecnologie come scRNA-seq, snRNA-seq e metodi di profiling spaziale avanzati (Slide-seq, MERFISH, ExSeq, CODEX). Attraverso tale approccio, il progetto si propone di mappare l’interazione tra cellule tumorali e microambiente, fornendo dati spaziali e trascrittomici a livello mono-cellulare.

Popolazione studiata:

  • Numero di biopsie: 67 da 60 pazienti. Delle 67 biopsie, 30 sono state analizzate con scRNA-seq, 37 con snRNA-seq.
  • Profilo recettoriale: HR+/HER2− (44), HR+/HER2+ (3), HR−/HER2+ (3), HR−/HER2− (16).
  • Siti metastatici: fegato (37), osso (9), polmone (1), cute (1), encefalo (1), altri (18).

Tecnologie:

o   Slide-seq: Risoluzione transcriptomica su griglie spaziali di 10 µm.

o   MERFISH: Imaging subcellulare con un pannello mirato di 297 geni.

o   ExSeq e CODEX: Profili molecolari e proteici su sezioni consecutive.

 

Analisi statistica: Confronti tra metodi basati su correlazioni di espressione genica (Spearman), identificazione di fenotipi cellulari distinti e integrazione multi-dimensionale per armonizzare dati spaziali e trascrittomici.

Obiettivi: Confrontare metodi, mappare la composizione cellulare e individuare programmi genici correlati a infiltrati immunitari o stati transitori come la transizione epitelio-mesenchimale.

  • Composizione cellulare e correlazioni metodologiche: snRNA-seq ha catturato più cellule maligne (fino al 70% delle osservazioni), mentre scRNA-seq ha privilegiato cellule immunitarie (fino al 50%).
  • Eterogeneità clinico-patologica: La composizione cellulare variava ampiamente tra campioni. I macrofagi erano più abbondanti in pazienti con trattamento immunoterapico recente (p = 0.01, Wilcoxon test) e con malattia HR−/HER2− (p = 0.03).
  • Fenotipi cellulari distinti: Identificati fenotipi spaziali di transizione epitelio-mesenchimale (EMT) con cluster ben definiti (es. EMT-high, EMT-low, EMT-patched). Il fenotipo EMT-high era associato a prognosi peggiore. 
  • Stabilità intra-paziente: Biopsie seriali (es. fegato) mostravano persistenza delle aberrazioni geniche e dei fenotipi maligni nonostante terapie intermedie.
  • Espressione genica: ESR1, PGR ed ERBB2 spiegavano variazioni significative di espressione (fino al 68%, p < 0.001), mentre altri geni (STARD3, TMSB4X) mostravano associazioni con la progressione metastatica indipendenti dal recettore.

Lo studio rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione del carcinoma mammario metastatico, fornendo una visione integrata delle dinamiche cellulari e spaziali che governano il comportamento tumorale. Attraverso l'applicazione di tecnologie avanzate, gli autori hanno identificato variazioni critiche nell'espressione genica, nella composizione cellulare e nell'organizzazione spaziale delle cellule tumorali e immunitarie.

Un aspetto cruciale emerso è la capacità dei metodi multi-modali di rilevare programmi di espressione specifici associati a fenotipi aggressivi, come l’EMT (transizione epitelio-mesenchimale), e di collegarli alla prognosi e ai siti metastatici. La persistenza di profili molecolari specifici nonostante le terapie sottolinea la stabilità delle alterazioni genomiche nei tumori metastatici, suggerendo che queste caratteristiche possano diventare bersagli terapeutici.

Inoltre, il lavoro ha messo in luce l'importanza delle interazioni immunitarie nel microambiente tumorale: ad esempio, la presenza di macrofagi associati a specifici trattamenti e sottotipi recettoriali (HR−/HER2−) offre spunti per personalizzare le strategie terapeutiche. La capacità di distinguere fenotipi spaziali e cellulari, come EMT-high o EMT-patched, potrebbe permettere una stratificazione più precisa dei pazienti, migliorando la predizione della risposta terapeutica.

Infine, l’analisi metodologica mostra che approcci come il snRNA-seq sono preferibili per analizzare le cellule tumorali, mentre scRNA-seq eccelle nel caratterizzare le componenti immunitarie. Questo suggerisce che una combinazione di tecniche sia essenziale per catturare l’intero spettro delle complessità biologiche.

In definitiva, questo lavoro stabilisce una base solida per sviluppare nuovi approcci diagnostici e terapeutici nel carcinoma mammario metastatico, sottolineando l’importanza dell’integrazione tra scienza molecolare e medicina clinica.