Farmaco antinfiammatorio, utilizzato per il trattamento dei sintomi di patologie articolari, il sulindac è stato proposto quale rimedio per i disturbi muscoloscheletrici indotti da inibitori dell’aromatasi in pazienti post-menopausali con diagnosi di carcinoma mammario endocrinoresponsivo.
Martinez JA, Wertheim BC, Roe DJ, Chalasani P, Cohen J, Baer L, Chow HS, Stopeck AT, Thompson PA. Sulindac Improves Stiffness and Quality of Life in Women Taking Aromatase Inhibitors for Breast Cancer. Breast Cancer Res Treat 2022 (Epub ahead of print)
Il Sulindac è stato impiegato alla dose di 150 mg due volte al giorno per valutare gli effetti sui disturbi muscolo-scheletrici a 3, 6, 9 e 12 mesi in 50 donne in postmenopausa e in trattamento con inibitori dell’aromatasi (durata mediana: 12.5 mesi) per carcinoma mammario con espressione dei recettori ormonali.
Un gruppo separato non-randomizzato di 50 pazienti con caratteristiche simili è stato osservato per 12 mesi, analizzando le variazioni nei disturbi muscoloscheletrici.
L’entità dei sintomi è stata analizzata utilizzando gli strumenti Western Ontario and McMaster Universities Osteoarthritis (WOMAC) Index e Brief Pain Inventory Short Form (BPI-SF). Il Functional Assessment of Cancer Therapy-General form (FACT-G) è stato utilizzato per misurare la qualità di vita. Le variazioni dei sintomi muscoloscheletrici e della qualità di vita nel tempo sono state valutate in ciascun gruppo mediante modelli che analizzano effetti misti lineari.
La rigidità (stiffness), non il dolore, è stato il sintomo maggiormente riportato al basale. A 12 mesi, le pazienti trattate con sulindac hanno riportato una riduzione (miglioramento) nello score medio (95% IC) WOMAC totale [- 5.85 (- 9.73, - 1.96)] e nelle sottoscale WOMAC per dolore [- 5.40 (- 10.64, - 0 .18)], rigidità [- 9.53 (- 14.98, - 4.08)] e funzione fisica [- 5.61 (- 9.62, - 1.60)].
Fra le pazienti trattate con sulindac e con maggiore entità dei disturbi muscolo-scheletrici al basale, il 35% ha avuto un miglioramento ≥ 50% nel WOMAC totale e negli score del FACT-G [6.18 (2.08, 10.27); P = 0.003]. Nel gruppo non trattato con sulindac, i disturbi muscoloscheletrici e la qualità di vita non sono migliorati nei 12 mesi, anche tra coloro che riferivano maggiore entità dei disturbi al basale.
Il sulindac può fornire sollievo a pazienti in trattamento con inibitore dell’aromatasi per carcinoma mammario HR+ e che accusano disturbi muscoloscheletrici. In particolare, il beneficio dal sulindac è stato riportato in termini di miglioramento della funzione fisica e del sintomo rigidità (stiffness).
I risultati, sebbene si inseriscano in un contesto considerato un clinical need, vanno presi con cautela non essendo supportati da uno studio con disegno adeguato. Per rispondere a quesiti simili, lo studio infatti dovrebbe essere randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo.