Uno studio ha confrontato il comportamento clinico di carcinomi mammari caratterizzati da una bassa espressione (<10%) dei recettori ormonali con quello di carcinomi con recettori ormonali maggiormente (≥10%) espressi e di carcinomi con recettori ormonali negativi.
Schrodi S, et al. Outcome of breast cancer patients with low hormone receptor positivity: Analysis of a 15-year population-based cohort. Ann Oncol 2021 (Epub ahead of print)
Le linee guida sul trattamento dei carcinomi mammari con bassa espressione (<10%) dei recettori ormonali (hormone receptor, HR) sono ambigue e molti studi suggeriscono una maggiore somiglianza biologico-clinica tra forme HR-low (1-9% di espressione) e forme HR-negative (0% di espressione) invece che tra HR-low e forme con maggiore espressione (≥10%) recettoriale.
Uno studio di coorte ha valutato l’associazione tra caratteristiche clinico-patologiche e outcome in sottogruppi di pazienti con carcinoma mammario distinti in base alla diversa espressione dei recettori ormonali (HR-low, HR-neg e HR-pos).
La coorte di studio ha incluso un totale di 38560 donne con diagnosi di carcinoma mammario in stadio precoce tra il 2004 e il 2018 censite dal registro tumori di Monaco.
Analisi descrittive di fattori prognostici, trattamento e analisi di outcome sono state effettuate impiegando il metodo di Kaplan-Meier, l’incidenza cumulativa che ha tenuto conto dei rischi competitivi, e le analisi multivariate (Cox-regression e modello Fine-Gray).
Endpoint analizzati: time to local recurrence (TTLR), time to lymph node recurrence (TTLNR), time to metastasis (TTM), overall survival (OS).
In totale, 861 pazienti (2%) avevano una malattia HR-low, 4862 (13%) una malattia HR-neg e 32.837 (85%) una malattia HR-pos. Nella coorte HER2-negativa (n=33.366), la sopravvivenza delle pazienti con tumori HR-low è risultata significativamente peggiore di quella di pazienti con malattia HR-positiva (OS, hazard ratio 0.66 (95%-CI 0.55-0.78), mentre tra le pazienti con tumori HR-low e le pazienti con HR-neg non è emersa alcuna differenza significativa (OS hazard ratio 0.93 (95%-CI 0.78-1.11)). Risultati simili sono emersi per TTLR, TTLNR e TTM.
Per contro, nella coorte HER2-positiva (n=5194), l’analisi multivariata non ha evidenziato differenze tra i tre gruppi distinti in base allo stato recettoriale (HR-neg, HR-low, HR-pos).
In pazienti con carcinoma mammario HER2-negativo, la prognosi associata alle forme con bassa espressione dei recettori ormonali (HR-low) è simile a quella di pazienti con TNBC.
In pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo, non sono state osservate differenze prognostiche statisticamente significative in base alla diversa espressione dei recettori ormonali.
Sulla base dei risultati di questa analisi, la definizione di stato recettoriale positivo dovrebbe essere rivista. Tuttavia, verosimilmente, in molti contesti clinici l’espressione <10% è già considerata come indicativa di uno stato recettoriale negativo.
In definitiva, le pazienti con carcinoma mammario HR-low/HER2- dovrebbero essere considerate e trattate in modo simile alle pazienti con carcinoma mammario triple negative.
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Punti di debolezza