Quale taxano in combinazione con il doppio blocco anti-HER2? Lo studio PERUSE (PERtUzumab global SafEty) si interroga su quale sia il taxano migliore (docetaxel vs. paclitaxel vs. nab-paclitaxel) da associare a pertuzumab/trastuzumab per il trattamento di I linea del carcinoma mammario HER2-positivo in stadio avanzato.
Bachelot T, et al. Preliminary safety and efficacy of first-line pertuzumab combined with trastuzumab and taxane therapy for HER2-positive locally recurrent or metastatic breast cancer (PERUSE). Ann Oncol 2019 [Epub ahead of print]
Lo studio CLEOPATRA, di fase III randomizzato, ha definito lo standard terapeutico di prima linea in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in stadio avanzato: la combinazione di doppio blocco anti-HER2 in combinazione con docetaxel.
Lo studio PERUSE, di fase IIIb a braccio singolo, si è posto l’obiettivo di valutare la sicurezza del doppio blocco anti-HER2 in combinazione con un taxano (docetaxel, paclitaxel o nab-paclitaxel).
Complessivamente, 1436 pazienti hanno ricevuto almeno una dose di trattamento (docetaxel in 775 pazienti, paclitaxel in 589, nab-paclitaxel in 65, in sette casi la terapia è stata interrotta prima di iniziare il taxano).
Caratteristiche principali della popolazione in studio:
Durata mediana del trattamento: 16 mesi per pertuzumab e trastuzumab; 4 mesi per il taxano.
I risultati preliminari sono stati riportati ad un follow-up mediano di 52 mesi:
Effetti collaterali (paclitaxel vs docetaxel):
I risultati preliminari dello studio PERUSE suggeriscono che la sicurezza e l’efficacia del doppio blocco anti-HER2 (pertuzumab e trastuzumab) in combinazione con un taxano sono consistenti con i risultati dello studio CLEOPATRA.
Il paclitaxel è un’alternativa valida al docetaxel quale backbone chemioterapico (efficacia comparabile, profilo di tossicità più favorevole).
Rispetto allo studio CLEOPATRA, la popolazione dello studio PERUSE è maggiormente rappresentativa della pratica clinica (impiego del paclitaxel rispetto al docetaxel) con una percentuale (45%) significativa di pazienti con esordio di malattia in stadio precoce e che hanno ricevuto il trastuzumab in fase neo/adiuvante (29% vs. il 12% dello studio CLEOPATRA).
I risultati finali dello studio PERUSE study sono attesi nel 2020.