Più di due secoli fa, Bernardino Ramazzini (1633-1714), primo grande epidemiologo di malattie professionali, osservava che il cancro della mammella era più frequente tra le suore. Oggi, a pochi giorni dal "Fertility Day", riportiamo i risultati di una metanalisi che analizza l'associazione tra fattori riproduttivi e rischio di carcinoma mammario.
Lambertini M, et al Reproductive behaviors and risk of developing breast cancer according to tumor subtype: A systematic review and meta-analysis of epidemiological studies. Cancer Treat Rev 2016;49:65-76.
I diversi sottotipi di carcinoma mammario si distinguono principalmente per l'espressione dei recettori ormonali (ER e PgR) e per lo stato di HER2. Da anni è noto che i diversi fattori riproduttivi sono associati al rischio di sviluppare carcinoma ma poco si conosce riguardo all'associazione con specifici sottotipi.
Attraverso una riceca su PubMed e su Embase sono stati identificati gli studi epidemiologici che valutavano l'impatto di parità e/o età alla prima gravidanza e/o allattamento sul rischio di carcinoma mammario. Sono stati selezionati gli studi con informazione sullo stato dei recettori ormonali e di HER2.
Definizione dei sottotipi:
Definizione delle categorie relative ai fattori riproduttivi:
Le stime del rischio sono state definite in modo cumulativo (pooled odds ratio [pOR] e intervalli di confidenza al 95% [IC]).
La metanalisi ha valutato 15 studi, includendo 21941 pazienti con carcinoma mammario e 864177 controlli.
Il ruolo dei fattori riproduttivi nell'influenzare il rischio di carcinoma mammario varia in base al sottotipo biologico:
Il valore della metanalisi, la prima che valuta l'associazione tra fattori riproduttivi e rischio di sviluppare specifici sottotipi di carcinoma mammario, risiede nei messaggi che possono essere forniti riguardo ad attitudini modificabili. Inoltre, l'analisi supporta alcune ipotesi a chiarimento della diversa distribuzione dei sottotipi fra diverse etnie. In particolare, la minore incidenza di forme luminali e la maggiore incidenza di forme triple-negative fra le donne afro-americane troverebbe una spiegazione nella parità e nella ridotta attitudine all'allattamento.
Detti i pregi, segnaliamo alcuni limiti dello studio: