Lo studio descrive l'impatto del sottotipo tumorale e della linea di trattamento nella durata della chemioterapia in pazienti con carcinoma mammario metastatico.
Seah DS, et al. Use and duration of chemotherapy in patients with metastatic breast cancer according to tumor subtype and line of therapy. J Natl Compr Canc Netw 2014;12:71-80.
Analisi retrospettiva su 199 pazienti consecutive con diagnosi di carcinoma mammario metastatico seguite tra il 2004 e il 2007 presso il Dana-Farber Cancer Institute di Boston, Massachusetts. Per ciascun caso, le caratteristiche clinico-patologiche sono state analizzate in accordo al sottotipo tumorale classificato come "positivo per i recettori ormonali (HR+)", "triplo negativo (TNBC)", "HER2 positivo (HER2+)". Per ogni linea terapeutica, la durata della chemioterapia è stata definita come l'intervallo tra l'inizio del trattamento e l'inizio della terapia successiva, quale risultato di progressione o tossicità.
L'analisi è stata condotta su 96 casi HR+, su 44 TNBC e su 59 HER2+. La sopravvivenza mediana più lunga è stata osservata fra le pazienti con patologia HER2+, seguita da quella delle pazienti con tumore HR+ e TNBC (rispettivamente 54, 36 e 17 mesi; p < 0.0001). La durata mediana della chemioterapia nei casi HER2+ è rimasta superiore ai 4 mesi anche fino alla sesta linea di trattamento. Viceversa, le pazienti con TNBC hanno mostrato una tendenza a ricevere la più breve durata di trattamento per ciascuna linea terapeutica.
Lo studio sottolinea come i sottotipi tumorali di carcinoma mammario siano diversamente associati al numero di linee terapeutiche impiegate, alla durata della terapia e alla sopravvivenza. I maggiori benefici si osservano in presenza di patologia HER2+ e HR+ .
Tuttavia, l'analisi retrospettiva non consente di chiarire il quesito clinico-scientifico: "Le pazienti sopravvivono di più perchè ricevono più linee o ricevono più linee perchè sopravvivono di più?"