Presentati i dati preliminari di attività di AZD9291 (Ramalingam, abs 8000) come prima linea dei casi con mutazione di EGFR. Attività interessante, ma ancora pochi dati per capire se, in prima battuta, è meglio dei farmaci già esistenti.
Suresh Ramalingam ha presentato i dati dello studio AURA, che valutava l'attività dell'inibitore irreversibile di terza generazione AZD9291 nei pazienti con NSCLC avanzato positivo per la mutazione di EGFR, non precedentemente trattati con altri inibitori.
In totale, sono stati presentati i dati di 60 pazienti, 30 trattati alla dose di 80 mg, e 30 trattati alla dose di 160 mg, la maggior parte con mutazione "comune" di EGFR.
Tossicità più comunemente osservate la tossicita cutanea e la diarrea, quasi sempre di grado lieve-moderato.
Complessivamente, la proporzione di risposte obiettive è stata pari al 73% (63% e 83% rispettivamente con la dose minore e con la dose maggiore).
I dati erano ancora immaturi per descrivere adeguatamente la PFS (solo 15 eventi).
Lo studio non è randomizzato, e quindi non consente di paragonare l'attività del farmaco sperimentale all'attività dei farmaci di precedente generazione. Ramalingam ha ricordato, nelle conclusioni, che lo studio randomizzato di fase III FLAURA produrrà dati di confronto tra AZD9291 e un inibitore standard (gefitinib o erlotinib) come trattamento di prima linea, con endpoint primario la PFS.