Oggi non parliamo di uno studio clinico ma di interessanti dati di laboratorio, pubblicati su Cancer Discovery. L'autofagia sembra avere un ruolo importante nella crescita del NSCLC, specialmente nei casi con attivazione di RAS, e bloccarla promette bene. Ne sentiremo parlare in futuro?
G. Karsli-Uzunbas, et al. Autophagy is Required for Glucose Homeostasis and Lung Tumor Maintenance. Cancer Discovery, 2014
Una notevole percentuale di tumori del polmone NSCLC presenta mutazione di KRAS, per la quale al momento non esistono farmaci efficaci. Nell'ambito della crescita tumorale promossa dall'attivazione dell'oncogene RAS, l'autofagia (cannibalizzazione di altre cellule) sembra avere un ruolo importante, garantendo la ri-utilizzazione del contenuto cellulare per sostenere la crescita di nuove cellule.
I ricercatori del Rutgers Cancer Institute del New Jersey hanno pubblicato su Cancer Discovery gli eleganti risultati di esperimenti pre-clinici, mirati a valutare l'inattivazione del gene ATG7, implicato nel processo di autofagia attivato da KRAS. Gli esperimenti erano condotti in modelli murini, nei quali il suddetto gene veniva inattivato sia nelle cellule tumorali che nelle cellule sane, per studiarne gli effetti sui tessuti e sulla sopravvivenza degli animali.
L'inattivazione del gene ATG7, bloccando il processo di cannibalizzazione (autofagia), produceva una maggiore suscettibilità alle infezioni e alle patologie neuro-degenerative, e si rivelava letale nei topi quando sottoposti a digiuno.
Peraltro, pur non essendo in grado di bloccare l'iniziazione di nuovi tumori KRAS-positivi, l'inattivazione di ATG7 è efficace nel bloccare la proliferazione di tumori già insorti, provocando la morte cellulare e la formazione di oncocitomi, dal comportamento biologico più benigno.
Le cellule tumorali, negli esperimenti descritti, sembrano più sensibili rispetto ai tessuti sani.
I risultati pubblicati dal gruppo statunitense su Cancer Discovery sono, ovviamente, del tutto preliminari. Il loro interesse sta nel focalizzarsi su un meccanismo di crescita tumorale, nonché potenziale bersaglio terapeutico, che sembra particolarmente importante nei casi di NSCLC con mutazione di KRAS, per i quali, al momento, non sono disponibili farmaci utili.
L'inattivazione dell'autofagia comporta, nei modelli murini utilizzati, anche conseguenze per i tessuti sani, ma gli autori sottolineano che l'effetto sul tumore potrebbe essere ottenuto prima rispetto al danno dei tessuti sani, e quindi ipotizzano i margini per una possibile sperimentazione della strategia anche nell'uomo.
Staremo a vedere....