Nell'edizione del 20 febbraio del Journal of Clinical Oncology, sono stati pubblicati gli interessanti risultati di uno studio canadese, che ha descritto l'associazione tra l'esposizione al fumo passivo e una ridotta chance di cessazione dell'abitudine al fumo dopo la diagnosi di tumore del polmone.
Eng L et al. Second-hand smoke as a predictor of smoking cessation among lung
cancer survivors. J Clin Oncol 2014; 32(6):564-70.
Vari studi hanno evidenziato che, nei soggetti fumatori, la chance di smettere di fumare è minore se il soggetto è esposto, a casa o nell'ambiente di lavoro, a fumo passivo. La cessazione del fumo è raccomandata al momento della diagnosi di neoplasia polmonare, ma nessuno studio aveva esplicitamente indagato l'associazione tra fumo passivo e interruzione dell'abitudine al fumo.
I ricercatori del Princess Margaret Hospital di Toronto, in Canada, hanno studiato prospetticamente tutti i pazienti con diagnosi di neoplasia polmonare, in qualsiasi stadio di malattia, tra il 2006 ed il 2011, valutando nel dettaglio l'esposizione al fumo e l'eventuale cessazione del fumo.
Su un totale di 721 pazienti analizzati, 242 erano fumatori al momento della diagnosi (gli altri avevano già smesso in precedenza, o erano "never smokers"). Complessivamente, più della metà dei pazienti che alla diagnosi fumavano, avevano smesso entro l'anno successivo (136 su 242, pari al 56%). Sia l'esposizione al fumo passivo tra le mura di casa, sia la presenza di un marito o moglie fumatore/fumatrice, sia l'esposizione al fumo tra colleghi risultavano significativamente associate ad una ridotta chance di smettere di fumare. L'effetto negativo dei 3 suddetti fattori risultava additivo: il gruppo con la minore chance di smettere di fumare era quello dei pazienti che sommavano tutti e tre i "fattori di rischio" legati al fumo passivo.
Gli autori sottolineano che il fumo passivo è spesso trascurato, eppure condiziona fortemente l'efficacia della cessazione del fumo, che dovrebbe essere parte integrante della gestione dei soggetti con neoplasia polmonare.
Molta attenzione è spesso concentrata sugli aspetti farmacologici della cessazione del fumo. Lo studio canadese ci ricorda che alcuni fattori psicologici e sociali (tra cui la sensibilizzazione dei familiari e delle persone che condividono l'ambiente di vita e di lavoro) sono potenzialmente molto importanti nel convincere i pazienti a smettere di fumare.