Appena pubblicato su Lung Cancer il terzo capitolo del progetto RIGHT dell’AIOM: verificata, su un campione di pazienti con tumore del polmone trattati in centri rappresentativi dell’intero territorio nazionale, la consistenza tra linee guida e strategie diagnostiche e terapeutiche.
Sandro Barni, Evaristo Maiello, Massimo Di Maio, Andrea Ardizzoni, Federico Cappuzzo, Ernesto Maranzano, Silvia Novello, Chiara Bennati, Alessandra Ori, Sara Rizzoli, Lucio Crinò on behalf of the RIGHT-3 study group. Adherence to AIOM (Italian Association of Medical Oncology) lung cancer guidelines in Italian clinical practice: results from the RIGHT-3 (Research for the Identification of the most effective and hIGHly accepted clinical guidelines for cancer Treatment) study. Lung Cancer 2015 [in press accepted manuscript]
Da anni l’Associazione Italiana di Oncologia Medica si fa carico della produzione e dell’aggiornamento di linee guida per i principali tumori solidi, tra cui naturalmente anche il tumore del polmone. Come la maggior parte degli oncologi sa, tali linee guida sono scaricabili sul sito AIOM www.aiom.it, e sono anche consultabili su tablet e smartphone mediante un’app dedicata.
Il progetto RIGHT (Research for the Identification of the most effective and hIGHly accepted clinical guidelines for cancer Treatment) nasce alcuni anni fa per valutare l’aderenza alle linee guida nella pratica clinica e, dopo le prime 2 parti del progetto dedicate al tumore della mammella e al tumore del colon-retto, lo studio RIGHT-3 è stato focalizzato sul tumore del polmone.
Lo studio RIGHT-3 è uno studio osservazionale, retrospettivo, condotto in 53 centri oncologici italiani, rappresentativi del territorio nazionale e stratificati in base alla presenza o all’assenza di chirurgia toracica presso il centro.
Per descrivere la concordanza tra le raccomandazioni contenute nelle linee guida AIOM e la pratica clinica, sono stati identificati 11 indicatori (5 per i pazienti in stadio I-II-IIIA, 3 per i pazienti in stadio IIIB e 3 per i pazienti in stadio IV, tutti relativi ad altrettanti aspetti diagnostici e terapeutici) e si è verificata la concordanza tra le linee guida AIOM 2009 e le procedure diagnostiche e terapeutiche a cui sono stati sottoposti i pazienti trattati nell’arco del 2010.
Complessivamente, sono stati inseriti nello studio 708 pazienti, di cui 680 erano eleggibili per l’analisi: 225 pazienti in stadio I-II-IIIA, 156 pazienti in stadio IIIB, 299 pazienti in stadio IV.
La diagnosi cito-istologica era disponibile nella grande maggioranza dei casi: 96%, 97% e 96% rispettivamente nello stadio I-II-IIIA, IIIB e IV.
La PET è stata eseguita nel 64% dei pazienti in stadio I-II-IIIA e nel 46% dei pazienti in stadio
IIIB.
La grande maggioranza (88%) dei pazienti in stadio I-II eleggibili per la chirurgia è stato sottoposto a lobectomia.
Dopo la chirurgia con intento radicale, il 61% dei pazienti in stadio II e il 57% dei pazienti in stadio IIIA ha ricevuto una chemioterapia adiuvante.
Considerando i pazienti in stadio IIIB sottoposti a chemio-radioterapia, nell’86% dei casi si è trattato di un trattamento sequenziale, e solo nel 14% dei casi di un trattamento concomitante.
Considerando i pazienti in stadio IV, l’87% dei pazienti sottoposti a trattamento di prima linea ha ricevuto una chemioterapia con platino, e il 70% dei pazienti ha poi ricevuto una seconda linea.
La produzione e la diffusione delle linee guida dovrebbe servire a standardizzare le procedure diagnostiche e terapeutiche, sulla base dell’evidenza scientifica, e a ridurre le eventuali disparità di trattamento. Il progetto RIGHT ha lo scopo di documentare l’aderenza alle linee guida nella pratica clinica nazionale, evidenziando gli eventuali indicatori per i quali l’aderenza è sub-ottimale, e provando a interpretarne le ragioni.
I risultati appena pubblicati su Lung Cancer, riferiti ai pazienti con tumore del polmone trattati in Italia nel 2010, fotografano nel complesso una buona aderenza alle linee guida AIOM dell’anno precedente. La percentuale di aderenza è più bassa per alcuni indicatori, come nel caso dell’impiego della mediastinoscopia negli stadi operabili (ma va detto che all’epoca dello studio iniziavano già a diffondersi le procedure EBUS/EUS) e come nel caso della bassa percentuale di pazienti in stadio localmente avanzato sottoposti a trattamento concomitante chemio-radioterapico, a fronte di un vasto impiego della terapia sequenziale.
Come atteso, non tutti i pazienti operati sono poi giudicati eleggibili per la chemioterapia adiuvante, essenzialmente per ragioni legate a patologie concomitanti o a condizioni generali a rischio di eccessiva tossicità.
Ottima, almeno per quanto riguarda gli indicatori presi in considerazione (ovvero in era “pre-farmaci biologici”), l’applicazione delle linee guida per quanto riguarda i pazienti con malattia metastatica.
Prossime tappe: