Pubblicata su JAMA Oncology da ricercatori canadesi un’analisi di “costo-efficacia” dello screening per il tumore al polmone nei soggetti a rischio: in un sistema sanitario pubblico, la procedura è “cost-effective”, purché non disincentivi la cessazione del fumo!
Goffin JR, Flanagan WM, Miller AB, et al. Cost-effectiveness of Lung Cancer Screening in Canada. JAMA Oncol. Published online July 30, 2015. doi:10.1001/jamaoncol.2015.2472.
Da qualche anno, in particolare dopo la pubblicazione dello studio statunitense National Lung Screening Trial (NLST), che ha documentato una riduzione della mortalità nei soggetti a rischio sottoposti a screening per il tumore del polmone mediante TC a basse dosi, si discute molto relativamente all’opportunità di impiegare tale procedura nella pratica clinica. In effetti, i dati dello studio NLST hanno generato entusiasmo, in tutto il mondo, relativamente alla possibilità di ridurre la mortalità identificando il tumore del polmone in uno stadio più precoce e potenzialmente guaribile, ma al tempo stesso hanno creato un dibattito relativo all’applicabilità di tali risultati al di fuori di studi clinici, e alla “costo-efficacia” della strategia.
In tale scenario, ricercatori canadesi hanno pubblicato su JAMA Oncology un modello che valuta la “costo-efficacia” delle procedure di screening, nell’ambito di un sistema sanitario che, a differenza di quello statunitense, è sostanzialmente basato sulla spesa pubblica.
Obiettivi dello studio erano quelli di stimare, nell’ambito di un modello basato su CRMM (Cancer Risk Management Model), ovvero un modello statistico elaborato sulla base della realtà demografica ed economica canadese :
Il modello prevedeva l’esecuzione di TC fino a 75 anni nei soggetti eleggibili in quanto a rischio (forti fumatori o ex forti fumatori di 30 pacchetti-anno, età compresa tra 55 e 74 anni), partecipazione del 60% a 10 anni, aderenza del 70% allo screening, e nessuna modifica nel tempo della prevalenza di fumo.
Rispetto allo scenario senza screening, lo scenario di riferimento con lo screening si rivela in grado di salvare 51000 QALY (quality-adjusted life-years), con un costo di 52000 dollari canadesi per QALY.
Risultati abbastanza simili venivano ottenuti se il modello veniva applicato considerando eleggibili per lo screening i soggetti con una storia di 20 o 40 pacchetti-anno.
Il costo incrementale dello screening non è modificato da modifiche nella percentuale di partecipazione allo screening (che però impatta ovviamente sul numero di anni di vita salvati), mentre il costo incrementale è condizionato dalla compliance dei singoli soggetti.
Da sottolineare che un eventuale programma di cessazione del fumo, applicato in aggiunta allo screening, se in grado di determinare un miglioramente della cessazione del fumo pari al 22.5%, determinerebbe un abbattimento del costo incrementale dello screening, portandolo a 24000 dollari canadesi per QALY.
I dati pubblicati dai ricercatori canadesi sono molto interessanti, in quanto documentano un costo relativamente contenuto, a fronte di un numero non trascurabile di anni di vita salvati, per le procedure di screening per il tumore del polmone.
Ovviamente, anche questi dati sottolineano l’importanza delle campagne per la cessazione del fumo: la disponibilità dello screening non deve determinare un “rilassamento” in questo senso, nel senso che la cessazione del fumo deve essere parte integrante di una strategia pubblica per la riduzione della mortalità legata al fumo.