Una revisione sistematica della letteratura, con metanalisi degli studi disponibili, evidenzia che, almeno tra fumatori ed ex fumatori, l’esercizio fisico si associa ad una riduzione del rischio di tumore del polmone. Però la prima regola è sempre: smettere di fumare!
Brenner, Darren R. et al. Leisure-time Physical Activity and Lung Cancer Risk: A Systematic Review and Meta-Analysis. Lung Cancer 2016 [Epub ahead of print]
Molti studi hanno provato a descrivere l’associazione tra attività fisica e rischio di tumore del polmone.
Tale tipo di analisi può essere però condizionata da un importante bias legato alla storia di fumo: se i soggetti che fanno più sport sono quelli più attenti alla salute e quindi quelli che fumano di meno, l’associazione tra sport e tumore del polmone potrebbe essere semplicemente determinata dal fumo, e non dall’attività sportiva in sé.
Appare quindi particolarmente importante stratificare l’associazione tra sport e tumore del polmone per la storia di fumo: con questo obiettivo, Brenner e colleghi hanno realizzato una revisione sistematica della letteratura, ed eseguito una metanalisi di tutti gli studi disponibili a riguardo. Il lavoro è stato recentemente pubblicato su Lung Cancer.
Complessivamente, gli autori della revisione sistematica hanno individuate 28 studi eleggibili per l’inclusione nella metanalisi.
La metanalisi evidenzia un’associazione inversa tra l’attività sportiva e il rischio di tumore del polmone: all’aumentare dell’attività fisica, diminuisce il rischio di tumore del polmone (Rischio Relativo 0.76, intervallo di confidenza al 95% 0.69 - 0.85, p <0.001).
L’analisi per sottogruppi ha documentato una riduzione del rischio simile per tutti i tipi istologici analizzati:
La stratificazione dell’associazione tra sport e tumore del polmone per storia di fumo, ha evidenziato:
Le metanalisi per dati estratti dalla letteratura hanno spesso il limite di non poter valutare, a livello dei singoli pazienti, l’interazione tra le associazioni descritte e le altre possibili variabili confondenti. Nel caso del lavoro preso in considerazione, l’analisi dell’associazione tra sport e rischio di tumore del polmone può essere eseguita solo se si corregge adeguatamente per la storia di fumo, altrimenti l’associazione inversa descritta potrebbe essere semplicemente dovuta al comportamento mediamente più “salutista” di chi fa sport rispetto a chi non lo fa.
Grazie all’informazione disponibile nelle pubblicazioni, Brenner e colleghi hanno potuto descrivere l’analisi nei sottogruppi distinti in base alla storia di fumo: in questo caso, potremmo dire che le analisi per sottogruppi sono anche più informative del risultato complessivo, proprio per il motivo suddetto.
Sono stati ipotizzati vari meccanismi per cui l’attività sportiva potrebbe ridurre il rischio di tumore del polmone: un aumento dei meccanismi di difesa immunitaria, oppure un’aumentata ventilazione con ridotta esposizione ai cancerogeni ambientali. Peraltro, da questo punto di vista, sarebbe interessante capire se il beneficio dell’attività all’aria aperta è condizionato dal posto in cui si svolge (visti i livelli di inquinanti ambientali che inevitabilmente, in alcune realtà, “affliggono” chi ad esempio si dedica alla corsa o al ciclismo…)
Gli autori concludono che il beneficio dell’attività sportiva è confermato nei fumatori e negli ex fumatori, ed è meno chiaro nei non fumatori (con il limite del piccolo numero di studi con informazione disponibile per quest’ultima categoria).
Morale della favola: ben venga lo sport, ovviamente, ma ricordiamoci che la prima regola è sempre quella di non fumare: non solo per migliorare le prestazioni sportive, ma anche per ridurre i rischi per la salute!