Pubblicata la seconda importante analisi del trial randomizzato 8HW: il quesito è se in pazienti con CRC avanzato candidati a ricevere immunoterapia in qualsiasi linea di trattamento sia preferibile il solo nivolumab o l'associazione di nivolumab e ipilimumab.
André T, et al. Nivolumab plus ipilimumab versus nivolumab in microsatellite instability-high metastatic colorectal cancer (CheckMate 8HW): a randomised, open-label, phase 3 trial. Lancet 2025 Feb 1;405(10476):383-395. Epub 2025 Jan 25
Uno dei due quesiti principali del trial 8HW ha già avuto risposta (Andre T, et al. N Engl J Med 2024): il trattamento con nivolumab e ipilimumab per pazienti con malattia colorettale avanzata MSI/dMMR è di molto superiore in prima linea alla chemioterapia in termini di PFS.
La sintesi dell'articolo è stata presentata in un precedente post, dove si possono ritrovare le caratteristiche dello studio randomizzato di fase III. (https://www.oncotwitting.it/patologia-gastrointestinale/ipilimumab-e-nivolumab-nei-pazienti-con-carcinoma-colorettale-avanzato-msi#top_tab_acc3)
Ora la pubblicazione appena apparsa su Lancet cerca di dare risposta al secondo importante quesito: quale immunoterapia è da preferire in questa categoria di pazienti (in modo indipendentemente dalla linea di trattamento)?
In questa analisi lo studio randomizzato 8HW prende in esame i risultati di 707 pazienti che hanno ricevuto in setting prospettico randomizzato nivolumab + ipilimumab (n=354) ovvero solo nivolumab (n=353). Endpoint primario era la PFS.
Al momento del data cutoff, il follow-up mediano era di 47 mesi (IQR 38·4 to 53·2).
La combinazione di nivolumab e ipilimumab si è dimostrata statisticamente superiore in PFS rispetto al solo nivolumab (hazard ratio 0.62, 95%CI 0.48–0.81; p=0·0003), riportando una median PFS non raggiunta nel braccio di doppia immunoterapia (95%CI 53.8- non stimabile) vs una median PFS di 39.3 mesi in quello di solo nivolumab (95%CI 22.1 mesi - non stimabile).
Il risultato di superiorità in efficacia è stato sostanzialmente confermato in tutti i sottogruppi analizzati.
Per quanto riguarda la tossicità trattamento-relata, essa è stata riportata in 285 (81%) dei 352 pazienti trattati con nivolumab + ipilimumab e in 249 (71%) dei 351 pazienti che hanno ricevuto solo nivolumab (tossicità di qulalsiasi grado); limitandosi alle tossicità di grado 3 o 4 esse sono state riportate rispettivamente in 78 (22%) e 50 (14%) dei pazienti trattati.
Si segnalano anche minime diferenze nei decessi imputabili al trattamento: 2 nel braccio di combinazione (una miocardite e una polmonite fatale) vs 1 nel braccio con solo nivolumab (polmonite fatale).
Nonostante il trial abbia alcuni limiti ben riconosciuti dagli autori nella discussione (una fra tutti l'essere stato disegnato come open label), la bottom line dell'articolo è chiara: con un paragonabile profilo di tossicità rispetto al single agent e un risultato indubbiamente migliore in PFS, la combinazione di nivolumab ed ipilimumab sembra essere la scelta da preferire per pazienti con carcinoma colorettale metastatico e MSI-H/dMMR, indipendentemente dalla linea di trattamento.