Beppe Viale, esperto indiscusso di patologia mammaria, ci coinvolge in un interessante approfondimento sulla gestione dei casi equivoci per espressione dei recettori ormonali e dello stato di HER2.
Lo studio si propone di verificare l’impatto del trattamento di induzione prima del trattamento standard in pazienti con neoplasia head and neck localmente avanzata. TPF (lo schema) e GHI (l’autore). Tre lettere basteranno?
Uno studio canadese suggerisce che lo screening per il tumore al polmone nei soggetti ad alto rischio (forti fumatori) può essere conveniente anche economicamente, se abbinato a cessazione del fumo e misure di prevenzione.
Lo zenzero è indicato da molti come rimedio per la nausea in gravidanza, o per il mal d’auto... Serve anche per ridurre la nausea da chemioterapia? Uno studio randomizzato, condotto in Italia, ha provato a dare risposta.
Un paradosso geografico, quello riportato in un recente lavoro britannico. Sebbene possa avere una diagnosi più precoce, un più rapido inizio del trattamento e alcune facilitazioni logistiche, chi abita distante da un centro oncologico avrebbe una prognosi meno favorevole.
Cosa succede in caso di non risposta dopo chemioterapia neoadiuvante per carcinoma mammario HER2 negativo? La prognosi è necessariamente pregiudicata? Che non sia il caso di insistere con ulteriore chemioterapia?