La profilassi dell’emesi indotta da chemioterapia si basa sul potenziale emetogeno dei farmaci… ma ci sono altri fattori che aumentano o riducono il rischio. Un gruppo di ricercatori propone un punteggio per stimare il rischio
Il progetto ICHOM (the International Consortium for Health Outcomes Measurement) mira a riorientare i sistemi sanitari verso il valore centrato sul paziente, misurando e riportando gli outcomes in modo standardizzato. Un working group di professionisti e pazienti ha individuato specifiche categorie nella patologia colorettale.
Tra i vari significati del termine inglese “boost” vi sono quello di “spinta” intesa come aiuto e quello di “sovralimentazione” per aumentare la potenza. Entrambi calzano a pennello se si pensa al valore del boost nel trattamento radiante del carcinoma duttale in situ della mammella. Dopo chirurgia conservativa e radioterapia, l’aggiunta del boost sul letto tumorale (una sovradose di ...
Uno studio condotto in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule, in stadio I, non eleggibili per chirurgia e trattati con radioterapia stereotassica, documenta risultati eccellenti anche a distanza di molti anni.
Lo studio iberico dimostra un vantaggio per la switch maintenance con vinflunina nei pazienti con neoplasia uroteliale che hanno ottenuto un controllo di malattia con il trattamento di prima linea. Farmaco non particolarmente amato in Italia. Ma si sa, dopo il divorzio c'è il mantenimento...
Uno studio randomizzato dimostra che una dose più alta di ipilimumab, anche se più tossica, comporta miglior sopravvivenza nel melanoma avanzato… Insomma, anche con l’immunoterapia la dose conta, ed è bene tenerlo presente nello sviluppo dei farmaci.
Efficacia verso tollerabilità, compromesso non sempre facile. Nel contesto del trattamento neoadiuvante del carcinoma mammario, lo studio GeparSepto dimostra che una riduzione di dose di nab-paclitaxel limita la tossicità senza pregiudicare la probabilità di risposta patologica completa.