Pubblicati in extenso su Lancet Oncology i risultati dello studio AURA2: nei casi con T790M, osimertinib funziona bene, dove i classici inibitori di EGFR falliscono. Almeno per un sottogruppo di pazienti con tumore del polmone avanzato, le linee di trattamento attive aumentano.
Da foglietto protettivo dei visceri addominali a potenziale ricettacolo di cellule neoplastiche. Lo studio internazionale promosso dall’ARCAD riafferma come il coinvolgimento peritoneale da carcinoma del colon sia un evento di per sé sfavorevole, ma con opportunità terapeutiche inaspettate.
...di HER2 mRNA. Siamo alla ricerca di biomarcatori che predicano il beneficio da agenti anti-HER2 nel trattamento del carcinoma mammario HER2-positivo in stadio avanzato. Nella monotonia di un beneficio osservato nei diversi sottogruppi molecolari esaminati, una diversa espressione di HER2 mRNA offre qualche spunto interessante.
Finora un trattamento di prima linea per i pazienti con NSCLC avanzato senza platino era realtà solo per i casi “oncogene-addicted”: i risultati dello studio KEYNOTE 024 hanno “sdoganato” questa possibilità, grazie all’immunoterapia, almeno in un gruppo selezionato di casi.
Melanoma: 10.000 casi all'anno in Italia. Pubblicato il primo dato del beneficio dell'ipilimumab per il paziente radicalmente resecato (stadio III): il tasso di sopravvivenza senza ricaduta a 5 anni passa dal 30% al 40%. E queste sono vite salvate.
Lo studio MONALEESA-2 (Mammary Oncology Assessmentof LEE011’s Efficacy and Safety) calca la scena con il ribociclib e fa subito centro. A oggi, si tratta della migliore performance mai osservata nel trattamento del carcinoma mammario avanzato con espressione dei recettori ormonali (HR+) e con stato di HER2 negativo.
Cosa si aspetta un paziente oncologico al quale venga proposto uno studio di fase I? Mediamente, tale proposta avviene dopo l’esaurimento delle terapie standard. Ma le aspettative dei pazienti sono molto (troppo?) alte...