Pubblicati in extenso i risultati dello studio giapponese DELTA, che confrontava docetaxel ed erlotinib in pazienti pretrattati con platino, non selezionati per lo stato mutazionale di EGFR. La pubblicazione di JCO presenta anche i dati nel sottogruppo di pazienti EGFR-wild type.
Due studi sul carcinoma vescicale presentati in tandem sul Journal of Clinical Oncology ripropongono lo schema MVAC, ora in versione dose-dense o accelerata, prima dell'intervento di chirurgia urologica. L'editoriale e' affidato a Cora Sternberg. Poteva essere altrimenti?
Lo studio randomizzato di fase III, denominato AURELIA, ha evidenziato un raddoppiamento della progression-free survival con l'aggiunta del bevacizumab alla chemioterapia in pazienti con carcinoma ovarico platino-resistente.
Pubblicato su Lancet Oncology lo studio italiano PROSE, trial randomizzato di fase III che valutava l'interazione tra efficacia della chemio vs erlotinib e categoria prognostica sulla base del test VeriStrat. Si identificano due gruppi distinti per prognosi ed efficacia relativa dei trattamenti.
Presentato in forma di lettera al N Engl J Med l'update con i dati di overall survival dello studio COMPARZ, il trial che ha confrontato in prima linea pazopanib vs sunitinib in pazienti con carcinoma renale metastatico.
L'aggiornamento dello studio NOAH ha confermato il vantaggio in event-free survival con l'aggiunta del trastuzumab alla chemioterapia neoadiuvante in pazienti con diagnosi di carcinoma mammario HER2 positivo.
Il mantenimento con pemetrexed ha già dimostrato, nello studio PARAMOUNT, di prolungare la sopravvivenza globale dopo 4 cicli di cisplatino+pemetrexed nei pazienti con NSCLC avanzato. Lo studio AVAPERL ne testava invece l'impiego come mantenimento in aggiunta al bevacizumab dopo cis+pem-beva.